ALTAMURA (BA). Nuovo sequestro al clan Dambrosio. Beni per un valore di circa 300mila euro riconducibili un altamurano di 36 anni, presunto affiliato al clan di Altamura sono stati sequestrati da militari della Guardia di finanza di Bari, in collaborazione con il Servizio Centrale di investigazione sulla criminalita' organizzata (Scico) di Roma.
I beni sequestrati (un immobile con pertinenze ad Altamura e due autovetture) sono stati affidati ad un amministratore giudiziario nominato dal tribunale di Bari.
L'operazione e' stata condotta in collaborazione con il Servizio centrale investigazione sulla criminalita' organizzata (Scico) di Roma. L'uomo e' indagato nell'ambito dell'operazione 'Leonessa' condotta circa un anno fa nei confronti del clan mafioso dei Dambrosio. Sono contestati a suo carico i reati di associazione a delinquere di stampo mafioso, omicidio doloso, occultamento di cadavere, detenzione illegale di armi e simulazione di reato.
I sequestri di beni sono scaturiti dai complessi accertamenti patrimoniali, condotti dagli investigatori dello Scico con l'ausilio dell'applicativo informatico Molecola, sul tenore di vita delle persone coinvolte nelle indagini e dei loro familiari conviventi che hanno consentito di dimostrare la sproporzione tra i redditi dichiarati dall'uomo e le disponibilita' economiche a lui riconducibili direttamente o indirettamente. I beni sequestrati, costituiti da un immobile sito ad Altamura, e dalle sue pertinenze e da due auto, sono stati affidati a un custode giudiziario nominato dal Tribunale di Bari.
I beni sequestrati (un immobile con pertinenze ad Altamura e due autovetture) sono stati affidati ad un amministratore giudiziario nominato dal tribunale di Bari.
L'operazione e' stata condotta in collaborazione con il Servizio centrale investigazione sulla criminalita' organizzata (Scico) di Roma. L'uomo e' indagato nell'ambito dell'operazione 'Leonessa' condotta circa un anno fa nei confronti del clan mafioso dei Dambrosio. Sono contestati a suo carico i reati di associazione a delinquere di stampo mafioso, omicidio doloso, occultamento di cadavere, detenzione illegale di armi e simulazione di reato.
I sequestri di beni sono scaturiti dai complessi accertamenti patrimoniali, condotti dagli investigatori dello Scico con l'ausilio dell'applicativo informatico Molecola, sul tenore di vita delle persone coinvolte nelle indagini e dei loro familiari conviventi che hanno consentito di dimostrare la sproporzione tra i redditi dichiarati dall'uomo e le disponibilita' economiche a lui riconducibili direttamente o indirettamente. I beni sequestrati, costituiti da un immobile sito ad Altamura, e dalle sue pertinenze e da due auto, sono stati affidati a un custode giudiziario nominato dal Tribunale di Bari.
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CRONACA