Concordia: dopo i periti la parola ai Ris per le registrazioni e ai 126 avvocati di parte civile

Roberta Calò. Si è riaperto il caso della Costa Concordia naufragata lo scorso 13 Gennaio al largo dell'isola del Giglio e proprio ieri c'è stato presso il Teatro Moderno di Grosseto l'incidente probatorio sulla scatola nera della nave. Al momento restano indagati il comandante Schettino e altri 32 membri dell'equipaggio responsabili dell'unità di crisi Costa.

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Il rappresentante legale del comandante, l'avvocato Bruno Leporatti, avrebbe in questa occasione sottolineato la responsabilità del timoniere che non aveva ben compreso l'ordine di eseguire una virata mentre la nave effettuava l'inchino. Lo stesso difensore ha inoltre evidenziato come i sopralluoghi sul luogo dell'incidente per eventualmente raccogliere ulteriori prove siano stati vani essendo il relitto stato sottoposto a opere di recupero e rimozione. Pertanto gli unici elementi utilizzabili sono quelli forniti dalla Procura di Grosseto. Tutte le eccezioni sollevate sono state respinte dal gip Montesarchio e l'udienza è proseguita con l'illustrazione da parte del collegio dei periti, tra cui l'ammiraglio Cavo Dragone, della perizia. Poco prima che avesse luogo l'udienza, Schettino avrebbe incontrato alcuni naufraghi; uno di questi gli avrebbe stretto la mano dichiarando: "Speriamo che la verità sia accertata presto". Il comandante avrebbe risposto: "Sì, la verità deve essere appurata".

Il naufrago Ernesto Carusotti e consorte hanno invece dichiarato:"Che Schettino abbia le sue colpe e abbia fatto degli errori è evidente. Ma dietro il suo comportamento ci sono altre cose, altre responsabilità di cui qualcuno dovrà rispondere. Ci sono cose che non hanno funzionato e che vengono fuori dalla scatola nera di cui sicuramente qualcuno dovrà rispondere. Quando ho fatto il biglietto, io ho pagato la Costa, che io consideravo una compagnia seria e affidabile. Ora mi dovrò ricredere". Michelina Soriano, difensore di sette naufraghi della Costa, ha sottolineato: "Abbiamo querelato la Costa, ma a oggi la Procura di Grosseto non ha ancora iscritto nel registro degli indagati la compagnia. Sarebbe stata un’operazione dovuta, ma ancora non abbiamo visto niente. I miei assistiti non hanno accettato il risarcimento. Ho avanzato una richiesta diversa, ma Costa Crociere ancora non ha nemmeno risposto".

L'avvocato Marco De Luca dal canto suo, in veste di rappresentante legale della Costa, ha comunicato: "Non vedo particolari aspetti controversi. Credo che ci sia una situazione per la verità molto chiara sulla causa del sinistro, mentre per le fasi successive credo che grosse discussioni sui rapporti di causalità tra i comportamenti di ciascuno e gli eventi, non ci siano. Costa è qui per fare una valutazione sull’accertamento della verità dei fatti, poi le responsabilità le vedremo in un momento successivo". Non è mancato nemmeno l'intervento del sindaco dell'Isola del Giglio, Sergio Ortelli: "C'è in noi fame di giustizia, per il rispetto che portiamo alle vittime e ai familiari" e dell'avvocato del comune gigliese Alessandro Maria Lecciin merito alle perizie: "emerge una verità che è stata lapalissiana fin dal primo momento: questa immane tragedia deriva da una sciagurata concatenazione di omissioni e sottovalutazioni".

Come ieri, anche oggi la parola sarà data agli esperti; mercoledì invece sarà la volta dei carabinieri dei Ris in merito all'esame delle registrazioni audio. Solo dopo potranno intervenire i 126 avvocati di parte civile e i loro 50 consulenti.

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