GROSSETO. Quella della terribile sera del 13 dicembre, subito dopo la collisione della Costa Concordia con gli scogli de Le Scole all'Isola del Giglio "non fu una manovra, quella è stata una decisione. C'é differenza". Così Francesco Schettino ha risposto, al Tg1, ad una domanda su ciò che fece quella sera mentre era al comando della nave e se aveva fatto lui la manovrà che portò la nave davanti al porto. Anche ieri il procuratore di Grosseto Francesco Verusio aveva detto che a portare la nave nella posizione vicino al porto del Giglio non fu una manovra del comandante Schettino, ma la "mano del buon Dio", l'abbrivio della Costa Concordia e condizioni meteo favorevoli.
Secondo quanto è emerso in una pausa dell'udienza, Schettino si è difeso su vari punti fra cui la manovra che lui avrebbe ordinato dopo l'urto contro gli scogli e ha spiegato tutte le iniziative prese nei momenti del naufragio e dell'emergenza. Schettino si sarebbe mostrato molto "combattivo" nel discutere con i periti le questioni che riguardano il suo comportamento al comando della nave.
Secondo quanto è emerso in una pausa dell'udienza, Schettino si è difeso su vari punti fra cui la manovra che lui avrebbe ordinato dopo l'urto contro gli scogli e ha spiegato tutte le iniziative prese nei momenti del naufragio e dell'emergenza. Schettino si sarebbe mostrato molto "combattivo" nel discutere con i periti le questioni che riguardano il suo comportamento al comando della nave.
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