TARANTO. "A proposito di quanto recentemente emerso dalla stampa, riferito ad affermazioni di un direttore di Struttura Complessa dell’Ospedale di Taranto, circa il numero di ricoveri oncologici riscontrati nell’anno in corso, che sarebbero aumentati fino addirittura ad arrivare al 50% in più, e a proposito di quanto replicato invece dalla Dirigenza ASL di Taranto e dall’Assessorato alla Salute della Regione Puglia mi preme fare alcune considerazioni. E’ chiaro che i dati numerici fanno riferimento a ciò di cui le strutture sanitarie dispongono ma deduco che se un direttore di struttura complessa riferisce di un incremento notevole dei ricoveri, ciò deriva dal fatto che si è assistito nell’anno in corso ad un relativo incremento del consumo di farmaci oncologici quindi ad un incremento della incidenza di malattia.
Essendo in primis medico oncoematologo, ed avendo esercitato proprio nel medesimo territorio di Taranto e provincia, luogo dell’episodio descritto, come ex direttore della Struttura di Ematologia, riferisco che nel corso degli anni di attività ho registrato un incremento progressivo del consumo dei farmaci in relazione all’incremento dei pazienti e posso supporre che c’è rispetto al passato maggiore gradimento e maggiore fiducia, da parte dei pazienti, delle strutture del tarantino.
Questo è un punto fermo ma non è sufficiente a spiegare l’entità di lavoro in più cui si fa fronte in campo oncologico e che presuppone sia ricoveri in regime ordinario che in day hospital nonchè il numero di terapie ed indagini correlate. In attesa dei dati del registro tumori che dovrebbe documentare quanto dico da tempo circa l’incidenza di malattie evidenzio che esso riferirà dati di cinque anni fa, i dati 2006/2007 appunto, qualcosa di già superato circa l’attuale situazione. Codesto ritardo, senza nulla togliere al meritorio lavoro effettuato, fra mille difficoltà , dai preposti al registro tumori, a livello di epidemiologia significa tanto perché riferisce uno spaccato non reale dell’attuale fisionomia sanitaria ed ambientale di Taranto e provincia alterata dal progressivo effetto venefico dell’inquinamento massivo che si manifesta con un effetto cumulativo del rischio e della tossicità , legata appunto alle matrici ambientali inquinate.
Ecco che ribadisco che bisogna prestare attenzione a quanto rilevato dalle varie Strutture Sanitarie che s’interfacciano con l’utenza e che presentano uno spaccato attuale delle cose e di non farne oggetto di polemica, perché stiamo parlando di situazioni sanitarie che riguardano “persone e non animali da esperimento”, e di una situazione molto delicata, seria e complessa.
Chi è direttore di struttura o di ASL deve prestare attenzione a tutto quello che emerge, fare le opportune verifiche se necessario, ma non si può snobbare quanto viene rilevato specie quando in campo ci sono persone tecnicamente qualificate e che operano secondo crismi di comprovata scientificità . Tutto ciò lo ribadisco da medico, essendo stato abituato a fare le verifiche sempre, e ad essere critico, cercando fondamenta di verità .
Sul piano politico ciò ha un valore superiore perché alla politica aspetta dare risposte immediate e coerenti e proprio sul tema della coerenza torno a ribadire quanto già riferito quest’oogi in commissione ambiente circa la futura struttura delineata nel Piano Straordinario salute ed Ambiente che dovrebbe monitorare l’effetto degli inquinanti sulla salute della gente e che considero una risposta poco aderente alla necessità di Taranto perché essa avrebbe avuto un senso se realizzata in passato o magari contemporaneamente alla nascita di realtà inquinanti. Oggi è tutto chiaro perché abbiamo perizie, abbiamo studi epidemiologici, abbiamo dati e riscontri scientifici, chimici e siccome si parla di una struttura che possa avere un valore prospettico ritengo che l’unica struttura con valore prospettico possa essere quella che risolva definitivamente le problematiche economiche del territorio in alternativa alle industrie inquinanti. Il Centro salute ed ambiente risulta anacronistico per le esigenze attuali della popolazione e degli operai di Taranto che vogliono risposte concrete sul loro futuro in buona salute".
A riferirlo in una nota il consigliere regionale della Puglia per l’Italia dei Valori, Patrizio Mazza.
Essendo in primis medico oncoematologo, ed avendo esercitato proprio nel medesimo territorio di Taranto e provincia, luogo dell’episodio descritto, come ex direttore della Struttura di Ematologia, riferisco che nel corso degli anni di attività ho registrato un incremento progressivo del consumo dei farmaci in relazione all’incremento dei pazienti e posso supporre che c’è rispetto al passato maggiore gradimento e maggiore fiducia, da parte dei pazienti, delle strutture del tarantino.
Questo è un punto fermo ma non è sufficiente a spiegare l’entità di lavoro in più cui si fa fronte in campo oncologico e che presuppone sia ricoveri in regime ordinario che in day hospital nonchè il numero di terapie ed indagini correlate. In attesa dei dati del registro tumori che dovrebbe documentare quanto dico da tempo circa l’incidenza di malattie evidenzio che esso riferirà dati di cinque anni fa, i dati 2006/2007 appunto, qualcosa di già superato circa l’attuale situazione. Codesto ritardo, senza nulla togliere al meritorio lavoro effettuato, fra mille difficoltà , dai preposti al registro tumori, a livello di epidemiologia significa tanto perché riferisce uno spaccato non reale dell’attuale fisionomia sanitaria ed ambientale di Taranto e provincia alterata dal progressivo effetto venefico dell’inquinamento massivo che si manifesta con un effetto cumulativo del rischio e della tossicità , legata appunto alle matrici ambientali inquinate.
Ecco che ribadisco che bisogna prestare attenzione a quanto rilevato dalle varie Strutture Sanitarie che s’interfacciano con l’utenza e che presentano uno spaccato attuale delle cose e di non farne oggetto di polemica, perché stiamo parlando di situazioni sanitarie che riguardano “persone e non animali da esperimento”, e di una situazione molto delicata, seria e complessa.
Chi è direttore di struttura o di ASL deve prestare attenzione a tutto quello che emerge, fare le opportune verifiche se necessario, ma non si può snobbare quanto viene rilevato specie quando in campo ci sono persone tecnicamente qualificate e che operano secondo crismi di comprovata scientificità . Tutto ciò lo ribadisco da medico, essendo stato abituato a fare le verifiche sempre, e ad essere critico, cercando fondamenta di verità .
Sul piano politico ciò ha un valore superiore perché alla politica aspetta dare risposte immediate e coerenti e proprio sul tema della coerenza torno a ribadire quanto già riferito quest’oogi in commissione ambiente circa la futura struttura delineata nel Piano Straordinario salute ed Ambiente che dovrebbe monitorare l’effetto degli inquinanti sulla salute della gente e che considero una risposta poco aderente alla necessità di Taranto perché essa avrebbe avuto un senso se realizzata in passato o magari contemporaneamente alla nascita di realtà inquinanti. Oggi è tutto chiaro perché abbiamo perizie, abbiamo studi epidemiologici, abbiamo dati e riscontri scientifici, chimici e siccome si parla di una struttura che possa avere un valore prospettico ritengo che l’unica struttura con valore prospettico possa essere quella che risolva definitivamente le problematiche economiche del territorio in alternativa alle industrie inquinanti. Il Centro salute ed ambiente risulta anacronistico per le esigenze attuali della popolazione e degli operai di Taranto che vogliono risposte concrete sul loro futuro in buona salute".
A riferirlo in una nota il consigliere regionale della Puglia per l’Italia dei Valori, Patrizio Mazza.