BARI. “C'è sintonia e condivisione sugli obiettivi che si intendono perseguire con la proposta di norma ma il testo così come scritto non consente di raggiungerli in maniera concreta ed efficace. Siamo pronti ad operare per il blocco della urbanizzazione selvaggia, la valorizzazione dei terreni agricoli, la promozione e la tutela dell’attività agricola, del paesaggio e dell’ambiente, al fine di impedire che il suolo, come bene comune e risorsa essenziale del territorio, venga eccessivamente “eroso”, “impermeabilizzato” e “consumato”, con conseguenze fortemente impattanti e negative in termini sociali, ambientali e per le imprese. Ad una sola condizione: che si faccia sul serio".
Così l’assessore regionale Dario Stefà no, coordinatore della Commissione Politiche agricole , spiega quanto avvenuto oggi in sede di Comitato Agricoltura. La Commissione Politiche agricole, oggi ha espresso una chiara posizione delle Regioni e delle Province autonome al disegno di legge quadro in materia di valorizzazione delle aree agricole e di contenimento del consumo del suolo, proponendo al governo una riformulazione condivisa del testo “che possa condurre in tempi rapidi, anche attraverso la decretazione d’urgenza, all’adozione definitiva della norma”.
“Il testo approvato dal Consiglio dei Ministri, però - prosegue l’assessore Stefà no - presenta alcuni evidenti limiti nella sua struttura e nell'impianto ed impone di essere profondamente ripensato. Così com’è, non solo presenta profili di incostituzionalità ma rischia addirittura di partorire l’effetto contrario, favorendo cioè la ulteriore sottrazione di suolo agricolo. La pensano come noi anche l'Anci e l'Upi con cui abbiamo condiviso un lavoro di puntuale approfondimento".
Il Ministro Catania, presente oggi alla riunione, ha aderito alla richiesta delle Regioni, fissando la data - il 23 ottobre prossimo – per un incontro tecnico Ministero-Regioni-Enti locali che lavori alla stesura di un testo condiviso.
“Se si giungerà alla riscrittura a “più mani” del testo – sottolinea l’assessore Stefà no – le Regioni sono già pronte anche a sostenere la richiesta di una decretazione d’urgenza, per giungere in tempi brevi all’adozione della norma, senza abbandonare la sorte del testo ad un iter legislativo assai incerto, tanto più in un calendario di lavori parlamentari di fine legislatura e con altre discussioni già avviate su temi altrettanto impegnativi”.
Così l’assessore regionale Dario Stefà no, coordinatore della Commissione Politiche agricole , spiega quanto avvenuto oggi in sede di Comitato Agricoltura. La Commissione Politiche agricole, oggi ha espresso una chiara posizione delle Regioni e delle Province autonome al disegno di legge quadro in materia di valorizzazione delle aree agricole e di contenimento del consumo del suolo, proponendo al governo una riformulazione condivisa del testo “che possa condurre in tempi rapidi, anche attraverso la decretazione d’urgenza, all’adozione definitiva della norma”.
“Il testo approvato dal Consiglio dei Ministri, però - prosegue l’assessore Stefà no - presenta alcuni evidenti limiti nella sua struttura e nell'impianto ed impone di essere profondamente ripensato. Così com’è, non solo presenta profili di incostituzionalità ma rischia addirittura di partorire l’effetto contrario, favorendo cioè la ulteriore sottrazione di suolo agricolo. La pensano come noi anche l'Anci e l'Upi con cui abbiamo condiviso un lavoro di puntuale approfondimento".
Il Ministro Catania, presente oggi alla riunione, ha aderito alla richiesta delle Regioni, fissando la data - il 23 ottobre prossimo – per un incontro tecnico Ministero-Regioni-Enti locali che lavori alla stesura di un testo condiviso.
“Se si giungerà alla riscrittura a “più mani” del testo – sottolinea l’assessore Stefà no – le Regioni sono già pronte anche a sostenere la richiesta di una decretazione d’urgenza, per giungere in tempi brevi all’adozione della norma, senza abbandonare la sorte del testo ad un iter legislativo assai incerto, tanto più in un calendario di lavori parlamentari di fine legislatura e con altre discussioni già avviate su temi altrettanto impegnativi”.