BARI. Ddl suolo: i Coordinamenti degli Assessori regionali all'Agricoltura, al Territorio e Urbanistica e all’Ambiente-Paesaggio, riuniti a Roma in seduta congiunta, hanno istruito la proposta di parere alla Conferenza delle Regioni e P.A., discussa e ratificata all’unanimità, e poi portata in Conferenza Unificata.
“Il lavoro di analisi e approfondimento delle Regioni sul testo presentato inizialmente dal Ministro Catania, realizzato nello spazio temporale previsto dall'ordinario iter legislativo, ha garantito un contributo di qualità e competenza attraverso la introduzione di miglioramenti finalizzati ad una reale efficacia del provvedimento. Nella sua prima formulazione, infatti, il testo aveva evidenti lacune, probabilmente generate da un approccio parziale ad una problematica complessa ed importante”, chiariscono gli Assessori Dario Stefàno della Puglia, Vilma Mazzocco della Basilicata e Ugo Cavallera del Piemonte, Coordinatori rispettivamente in materia di Agricoltura, Urbanistica e Paesaggio-Ambiente.
E’ noto che l'azione degli Enti locali e delle Regioni in particolare è fondamentale, poiché la pressione sul consumo di suolo agricolo è differente da area ad area, tanto da rendere difficile e demagogica l'imposizione di limiti centralizzati ed uniformi su tutto il territorio nazionale. Proprio in questa direzione vanno le proposte di emendamenti migliorativi e le raccomandazioni avanzati al Governo nazionale.
"Spiace - sottolineano i coordinatori - che la necessità di un indispensabile lavoro istruttorio, sviluppato nell'arco di poche settimane e nel rispetto della procedura legislativa, sia stato interpretato come la volontà di ritardare un provvedimento che le stesse Regioni hanno richiesto e proposto sin dall'aprile 2012" .
La proposta di affrontare la indispensabile priorità della tutela del suolo agricolo, infatti, è stata consegnata al Ministro Catania dal Coordinamento degli Assessori regionali alla Agricoltura già dallo scorso mese di aprile, rivendicando un ruolo sempre più attivo e responsabile nella gestione delle risorse naturali, patrimonio collettivo del nostro Paese (non è casuale che alcune Regioni hanno già introdotto da tempo nel proprio ordinamento norme a ciò finalizzate). Questo elemento sgombra il campo dalle polemiche ispirate ad arte sulla volontà delle Regioni di operare in tale direzione, ed in molti casi di aver già operato, già prima della iniziativa legislativa.
"Il solo fatto - precisano ancora i Coordinatori - che questo lavoro istruttorio sia stato sviluppato a più mani, da parte degli esperti regionali e con il concorso dei tecnici ministeriali, ha confermato e reso evidente la oggettiva necessità di intervenire rispetto alla prima versione del provvedimento, obiettivamente inapplicabile e insostenibile costituzionalmente, oltre che suscettibile di produrre l'effetto contrario”.
Proprio in questa direzione è andata la richiesta (della Puglia e del Veneto) della introduzione di una norma transitoria di salvaguardia per moratoria che impedisca, da subito, ovvero anche prima della predisposizione degli strumenti applicativi indicati nel provvedimento, la sottrazione di suolo agricolo, dotando di significato e contenuto l’iniziativa governativa che rischiava di rimanere scatola vuota
“Il testo emendato – concludono i coordinatori - che è stato portato alla Conferenza Unificata odierna è riuscito a sciogliere una serie di nodi essenziali e consegna all'iter legislativo proposte emendative e raccomandazioni che assicurano al disegno di legge un profilo di sostenibilità costituzionale, di raccordo con le altre norme in tema di ambiente e paesaggio, e di efficacia nella reale difesa del suolo”.
“Il lavoro di analisi e approfondimento delle Regioni sul testo presentato inizialmente dal Ministro Catania, realizzato nello spazio temporale previsto dall'ordinario iter legislativo, ha garantito un contributo di qualità e competenza attraverso la introduzione di miglioramenti finalizzati ad una reale efficacia del provvedimento. Nella sua prima formulazione, infatti, il testo aveva evidenti lacune, probabilmente generate da un approccio parziale ad una problematica complessa ed importante”, chiariscono gli Assessori Dario Stefàno della Puglia, Vilma Mazzocco della Basilicata e Ugo Cavallera del Piemonte, Coordinatori rispettivamente in materia di Agricoltura, Urbanistica e Paesaggio-Ambiente.
E’ noto che l'azione degli Enti locali e delle Regioni in particolare è fondamentale, poiché la pressione sul consumo di suolo agricolo è differente da area ad area, tanto da rendere difficile e demagogica l'imposizione di limiti centralizzati ed uniformi su tutto il territorio nazionale. Proprio in questa direzione vanno le proposte di emendamenti migliorativi e le raccomandazioni avanzati al Governo nazionale.
"Spiace - sottolineano i coordinatori - che la necessità di un indispensabile lavoro istruttorio, sviluppato nell'arco di poche settimane e nel rispetto della procedura legislativa, sia stato interpretato come la volontà di ritardare un provvedimento che le stesse Regioni hanno richiesto e proposto sin dall'aprile 2012" .
La proposta di affrontare la indispensabile priorità della tutela del suolo agricolo, infatti, è stata consegnata al Ministro Catania dal Coordinamento degli Assessori regionali alla Agricoltura già dallo scorso mese di aprile, rivendicando un ruolo sempre più attivo e responsabile nella gestione delle risorse naturali, patrimonio collettivo del nostro Paese (non è casuale che alcune Regioni hanno già introdotto da tempo nel proprio ordinamento norme a ciò finalizzate). Questo elemento sgombra il campo dalle polemiche ispirate ad arte sulla volontà delle Regioni di operare in tale direzione, ed in molti casi di aver già operato, già prima della iniziativa legislativa.
"Il solo fatto - precisano ancora i Coordinatori - che questo lavoro istruttorio sia stato sviluppato a più mani, da parte degli esperti regionali e con il concorso dei tecnici ministeriali, ha confermato e reso evidente la oggettiva necessità di intervenire rispetto alla prima versione del provvedimento, obiettivamente inapplicabile e insostenibile costituzionalmente, oltre che suscettibile di produrre l'effetto contrario”.
Proprio in questa direzione è andata la richiesta (della Puglia e del Veneto) della introduzione di una norma transitoria di salvaguardia per moratoria che impedisca, da subito, ovvero anche prima della predisposizione degli strumenti applicativi indicati nel provvedimento, la sottrazione di suolo agricolo, dotando di significato e contenuto l’iniziativa governativa che rischiava di rimanere scatola vuota
“Il testo emendato – concludono i coordinatori - che è stato portato alla Conferenza Unificata odierna è riuscito a sciogliere una serie di nodi essenziali e consegna all'iter legislativo proposte emendative e raccomandazioni che assicurano al disegno di legge un profilo di sostenibilità costituzionale, di raccordo con le altre norme in tema di ambiente e paesaggio, e di efficacia nella reale difesa del suolo”.