BARI. La svolta del digitale non può diventare la Caporetto della televisione italiana, pubblica e privata. I telespettatori hanno diritto a seguire senza disturbi i programmi preferiti. È indispensabile garantire la ricezione del segnale televisivo di qualsiasi canale selezionato sul telecomando. Raccogliendo “le giuste lamentele dei cittadini”, il referente nazionale per la comunicazione della Conferenza dei Consigli regionali, Onofrio Introna, torna a sollecitare un incontro urgente al ministro dello sviluppo economico Corrado Passera, per verificare ogni intervento utile a superare i disagi degli utenti.
Qualsiasi interferenza o disfunzione deve cessare quanto prima, chiede il presidente dell’Assemblea pugliese, che nella nota inviata a Roma richiama i numerosi interventi precedenti, nei quali ha già rappresentato la situazione di disagio generalizzato che la transizione al Digitale Terrestre sta provocando in molte Regioni.
Con il completamento a fine giugno dello switch off in tutta Italia, la cattiva ricezione a danno di intere comunità del Mezzogiorno si è aggiunta ai dati allarmanti che già si registravano nelle aree transitate in precedenza al sistema digitale. Da mesi, il 70% dei teleutenti del Nord denunciava problemi e il 40% lamentava la mancata ricezione dei canali RAI o Mediaset.
Allo stato attuale, fa notare il presidente Introna, “i dati raccolti dai Corecom denunciano un servizio pessimo pressoché generalizzato e assenze di segnale che interessano interi canali e si ripetono fastidiosamente in particolari fasce orarie”.
Per restare alla sola esperienza pugliese, controlli e verifiche su antenne e apparati tv non hanno migliorato la ricezione e le proteste dei cittadini sono addirittura aumentate. RAI, Mediaset, altre emittenti e antenne private locali sono captati a intermittenza, quando non risultano del tutto assenti dallo schermo. E questo black out della comunicazione televisiva, osserva Introna, “si traduce in un gap oggettivo dell’informazione e in un deficit di democrazia”.
A nome dei presidenti dei Consigli e d’intesa con il Coordinamento nazionale dei Corecom, il referente nazionale dei Parlamenti regionali segnala al ministro Passera l’esigenza di un confronto col Ministero dello Sviluppo Economico, allargato ai vari livelli di competenza, “per rispondere alle legittime attese dei cittadini e assicurare la normalizzazione”, del piccolo schermo ”.
Qualsiasi interferenza o disfunzione deve cessare quanto prima, chiede il presidente dell’Assemblea pugliese, che nella nota inviata a Roma richiama i numerosi interventi precedenti, nei quali ha già rappresentato la situazione di disagio generalizzato che la transizione al Digitale Terrestre sta provocando in molte Regioni.
Con il completamento a fine giugno dello switch off in tutta Italia, la cattiva ricezione a danno di intere comunità del Mezzogiorno si è aggiunta ai dati allarmanti che già si registravano nelle aree transitate in precedenza al sistema digitale. Da mesi, il 70% dei teleutenti del Nord denunciava problemi e il 40% lamentava la mancata ricezione dei canali RAI o Mediaset.
Allo stato attuale, fa notare il presidente Introna, “i dati raccolti dai Corecom denunciano un servizio pessimo pressoché generalizzato e assenze di segnale che interessano interi canali e si ripetono fastidiosamente in particolari fasce orarie”.
Per restare alla sola esperienza pugliese, controlli e verifiche su antenne e apparati tv non hanno migliorato la ricezione e le proteste dei cittadini sono addirittura aumentate. RAI, Mediaset, altre emittenti e antenne private locali sono captati a intermittenza, quando non risultano del tutto assenti dallo schermo. E questo black out della comunicazione televisiva, osserva Introna, “si traduce in un gap oggettivo dell’informazione e in un deficit di democrazia”.
A nome dei presidenti dei Consigli e d’intesa con il Coordinamento nazionale dei Corecom, il referente nazionale dei Parlamenti regionali segnala al ministro Passera l’esigenza di un confronto col Ministero dello Sviluppo Economico, allargato ai vari livelli di competenza, “per rispondere alle legittime attese dei cittadini e assicurare la normalizzazione”, del piccolo schermo ”.
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