BARI. Un altro brutto caso di presunta malasanità dal Barese. Un medico anestesista di 54 anni e' stato condannato in primo grado a un anno di reclusione, pena sospesa, dal giudice monocratico del Tribunale del capoluogo pugliese (1° sezione penale), Chiara Morfini. La sentenza e' stata emessa ad aprile ma nei giorni scorsi sono state rese note le motivazioni. L'accusa nei suoi confronti e' di lesioni colpose ai danni di una paziente di Altamura, che si sottopose nella divisione di Chirurgia generale nella casa di cura La Madonnina di Bari a un intervento chirurgico per laparocolecistectomia.
L'intervento era stato presentato dai medici come di routine. I fatti risalgono al 20 luglio 2006. Il medico anestesista era componente dell'equipe della casa di cura privata. Durante l'intervento la donna subi' un arresto cardiaco di cui, secondo i giudici, il medico non si sarebbe accorto in tempo e comunque, pur avendo rilevato in tempo la complicanza, non avrebbe effettuato correttamente e con efficacia le dovute manovre di emergenza.
Dopo il riavvio del ritmo cardiaco e la conclusione dell'intervento alla colecisti, fu necessario il trasporto nel reparto di rianimazione dell'ospedale 'Di Venere' di Carbonara sempre a Bari. La paziente subi' danni cerebrali molto gravi (calcolati in un 75-78% di invalidita') cui e' seguita una malattia certamente insanabile rappresentata da tetraparesi spastica e grave disartria motoria e deficit visivo secondario. Ha perso insomma l'uso delle mani, delle gambe e degli occhi e vive su una sedia a rotelle.
L'intervento era stato presentato dai medici come di routine. I fatti risalgono al 20 luglio 2006. Il medico anestesista era componente dell'equipe della casa di cura privata. Durante l'intervento la donna subi' un arresto cardiaco di cui, secondo i giudici, il medico non si sarebbe accorto in tempo e comunque, pur avendo rilevato in tempo la complicanza, non avrebbe effettuato correttamente e con efficacia le dovute manovre di emergenza.
Dopo il riavvio del ritmo cardiaco e la conclusione dell'intervento alla colecisti, fu necessario il trasporto nel reparto di rianimazione dell'ospedale 'Di Venere' di Carbonara sempre a Bari. La paziente subi' danni cerebrali molto gravi (calcolati in un 75-78% di invalidita') cui e' seguita una malattia certamente insanabile rappresentata da tetraparesi spastica e grave disartria motoria e deficit visivo secondario. Ha perso insomma l'uso delle mani, delle gambe e degli occhi e vive su una sedia a rotelle.
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