BARI. Il Consigliere Regionale del Gruppo Consiliare “Puglia Prima di Tutto” Andrea Caroppo ha diffuso la seguente nota:
“Il Titolo V della Costituzione merita una rivisitazione organica, peraltro contenuta già nella riforma istituzionale del 2005 poi caduta nel successivo referendum. Averne proposto una radicale modifica adesso da parte del Governo-Monti, quando non ci sono più i tempi tecnici per condurla in porto per l’imminente scadenza della legislatura, acquista lo sgradevole sapore di una sorta di schiaffo fine a sé stesso nei confronti delle autonomie regionali, quasi a volerne proclamare il fallimento ad uso e consumo esclusivo dell’immagine del Governo stesso. E’ giusto comunque che su questi temi si apra una riflessione senza pregiudizi e senza corporativismi, finalizzata soltanto a rendere più efficiente il sistema-Italia, magari sotto l’egida di un governo che sia diretta espressione del voto popolare.
Non meno perplessità suscitano gli altri provvedimenti del Governo relativi alle Regioni ed agli Enti Locali. Penso ai controlli preventivi sui loro atti affidati ad una Corte dei Conti che occorrerebbero anni per attrezzare adeguatamente, e comunque ridurrebbero in condizioni ancillari le legittime espressioni della Sovranità popolare a tutti i livelli, con conseguenze inevitabilmente deprimenti sulle soluzioni dei problemi delle comunità e sulle loro prospettive di sviluppo.
Sono temi complessi, che richiedono una verifica attenta di vantaggi e svantaggi, e che non possono essere risolti a botta di decreti, sia pur sull’onda di deplorevolissimi scandali, il doveroso sdegno per i quali non deve risolversi in un cieco “cupio dissolvi”, che rischia di provocare ancora più macerie delle attuali. E una Costituzione non si può violentare per decreto, sia pur con le migliori intenzioni”.
“Il Titolo V della Costituzione merita una rivisitazione organica, peraltro contenuta già nella riforma istituzionale del 2005 poi caduta nel successivo referendum. Averne proposto una radicale modifica adesso da parte del Governo-Monti, quando non ci sono più i tempi tecnici per condurla in porto per l’imminente scadenza della legislatura, acquista lo sgradevole sapore di una sorta di schiaffo fine a sé stesso nei confronti delle autonomie regionali, quasi a volerne proclamare il fallimento ad uso e consumo esclusivo dell’immagine del Governo stesso. E’ giusto comunque che su questi temi si apra una riflessione senza pregiudizi e senza corporativismi, finalizzata soltanto a rendere più efficiente il sistema-Italia, magari sotto l’egida di un governo che sia diretta espressione del voto popolare.
Non meno perplessità suscitano gli altri provvedimenti del Governo relativi alle Regioni ed agli Enti Locali. Penso ai controlli preventivi sui loro atti affidati ad una Corte dei Conti che occorrerebbero anni per attrezzare adeguatamente, e comunque ridurrebbero in condizioni ancillari le legittime espressioni della Sovranità popolare a tutti i livelli, con conseguenze inevitabilmente deprimenti sulle soluzioni dei problemi delle comunità e sulle loro prospettive di sviluppo.
Sono temi complessi, che richiedono una verifica attenta di vantaggi e svantaggi, e che non possono essere risolti a botta di decreti, sia pur sull’onda di deplorevolissimi scandali, il doveroso sdegno per i quali non deve risolversi in un cieco “cupio dissolvi”, che rischia di provocare ancora più macerie delle attuali. E una Costituzione non si può violentare per decreto, sia pur con le migliori intenzioni”.
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