Foggia: sciopero delle scuole, in città il corteo degli studenti

FOGGIA. Dalle prime ore del mattino, dal Nord al Sud, in 60 città italiane, studenti, docenti, personale Ata, dirigenti e operatori della formazione professionale sono in piazza per lo sciopero della scuola targato Flc Cigl "contro i nuovi tagli della spending review", per il rinnovo del contratto fermo dal 2009 e la restituzione degli scatti; per modificare la legge sulle pensioni che impedisce l'ingresso di giovani docenti e Ata nella scuola; contro il nuovo concorso inutile e costoso e per un piano di stabilizzazioni che dia certezze al personale docente e Ata incluso nelle graduatorie; per chiedere finanziamenti adeguati e certi e investimenti in tecnologie e innovazioni". Dalle 10 a Foggia un corteo si snoderà da Parco Volontari della Pace e attraversando le vie della città confluirà all'isola pedonale di Corso Vittorio Emanuele, dove si terranno i comizi finali seguiti da esibizioni musicali animate da gruppi foggiani. La scuola scende in piazza anche contro la scelta del ministro Profumo di indire un nuovo concorso. GLI STUDENTI | Scenderemo in piazza per riprenderci tutto ciò che ci è stato negato, per riprenderci il diritto ad essere cittadini attivi, a poter scegliere autonomamente dove e cosa studiare senza dover per forza affidarci alle nostre famiglie, per riprenderci le nostre scuole ormai in balia dei privati, per rompere le catene che ci destinano ad un futuro incerto e precario. L'attacco alla scuola pubblica appare ancora una volta la scelta assunta nei "palazzi del potere"; non solo con la spending review si profilano nuovi tagli ma è stata riproposta la legge 953, l'ex pdl APREA, che di fatto sancisce L'ENTRATA DEI PRIVATI NELLE SCUOLE, mortifica le rappresentanze studentesche e la partecipazione e inserisce i tanto contestati criteri dell'INVALSI come metro di valutazione sistemico per scuole, studenti e insegnanti. D'altro canto si è aperta una discussione sul merito assai deviante dalle vere problematiche che si vivono ogni giorno nelle nostre classi. Pensiamo che IL CONCETTO DI MERITO CHE CI VOGLIONO IMPORRE SIA DISCRIMINANTE,pensiamo che mascheri le disuguaglianze andando a caccia di eccellenze, che imponga nelle scuole il modello competitivo, antitetico alla naturale tendenza cooperativa dei saperi. Ciò è aggravato dal fatto che, nonostante le promesse del Ministro Profumo, non si è agito realmente per risolvere la questione del diritto allo studio e non si è voluta recepire L'ESIGENZA DI UNA LEGGE NAZIONALE SUL DIRITTO ALLO STUDIO, che sancisca livelli essenziali delle prestazioni e finanziamenti, basilari regione per regione. I saperi per loro natura sono un prodotto sociale che non può in alcun modo essere ridotto a un servizio a pagamento. BISOGNA GARANTIRE L'ACCESSO AI SAPERI PER TUTT*. Non possiamo più rimandare una forte riposta alla questione della PRECARIETA', cifra dominante della nostra generazione. Una generazione nata e cresciuta con il dogma della flessibilità e della "sana competizione" che in realtà si sono rivelate parole per mascherare una compressione dei diritti, della democrazia, un'impossibilità di costruire una vera progettualità di vita e dunque individualismo, insoddisfazione e solitudine. Sentiamo sulle nostre spalle una sfida storica; sentiamo il peso di anni e anni di politiche mancate, di scarsa partecipazione. FONTE: FOGGIA TODAY

Posta un commento

Nuova Vecchia

Modulo di contatto