Formigoni: giunta azzerata. Il Pd, no a inciuci

Roberto Formigoni
MILANO. Attaccati alla poltrona? Di più. Dopo la bufera giudiziaria che ha coinvolto numerosi esponenti della sua giunta, in ultimo l'assessore regionale alla casa Zambetti che sarebbe, secondo l'accusa dei pm, sceso a patti con la 'ndrangheta per i voti elettorali, il presidente 'lumbard' Roberto Formigoni non scende a compromessi e non cede ai ricatti della Lega. ''Comunico che la giunta e' azzerata. Procedero' nei prossimi giorni alla formazione di una nuova giunta ridimensionata nei numeri, scegliendo persone di eccellenza che potranno portare avanti il lavoro fatto fin qui''. Lo afferma il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, in conferenza stampa nella sede del Pdl in via dell'Umilta', al termine dell'incontro con il segretario del Pdl, Angelino Alfano, e il segretario della Lega Nord Roberto Maroni.

Ma già in mattinata le cose erano abbastanza chiare, dato anche il tenore delle dichiarazioni del presidente. "Se i consiglieri della Lega Nord al Pirellone, confermeranno le proprie dimissioni, la Regione Lombardia andra' al voto anticipato ma nel frattempo Roberto Formigoni restera' presidente della giunta regionale", aveva evidenziato Formigoni intervenendo a 'La telefondata di Belpietro' su Canale 5.

+ Il Pd: non a inciuci, al voto
+ Bossi: io non mi dimetterei

Zambetti e Formigoni

ZAMBETTI - L'accusa sollevata contro Zambetti è di una gravità assoluta, è inaccettabile. O è un abbaglio incredibile della magistratura,e credo proprio di no, oppure Zambetti è uno spergiuro che ha tradito la fiducia di tutti noi. Siamo in presenza di un politico che non solo ha tradito, è andato a comprare voti dalla 'ndrangheta, ma ha tradito anche il proprio presidente e il proprio partito'. Di fronte a questo salto di qualità negativo - ha aggiunto Formigoni - io prenderò decisioni forti, nette. La 'ndrangheta non deve avere accesso nelle istituzioni e non lo avra'".

Se la Lega conferma che si tira fuori dall'alleanza per Lombardia, Veneto e Piemonte "provvederò subito ad assegnare le deleghe degli assessori leghisti dimissionari perché non si possono lasciare senza presidio assessorati importanti". In quel caso "si andrà alle elezioni con giunta guidata da Formigoni".

"Non è un ricatto" legare il destino della giunta lombarda con i governi di Piemonte e Veneto che sono frutto "di un accordo politico per le elezioni del 2010 con cui si stabilì che due regioni andavano alla Lega e la Lombardia al Pdl. Su questo - ha aggiunto - vi sono parole chiarissime di Berlusconi ed Alfano".

LE DIMISSIONI  - Consiglieri e assessori della Lega lombardi hanno consegnato ieri le proprie dimissioni al partito e oggi Roberto Maroni e Matteo Salvini andranno dal governatore Roberto Formigoni "lasciandogli la scelta se fare un passo indietro o a lato", con l'alternativa dell'azzeramento della giunta. Comunque andrà a finire nell'incontro "molto probabilmente in Lombardia si andrà a votare in aprile". "Domani - ha spiegato Salvini lasciando il Pirellone - io e Maroni incontriamo Formigoni con in tasca le dimissioni dei nostri. Lasciamo a Formigoni la scelta se fare un passo a lato o indietro, ci ragioni su stanotte, la Lega è determinata ad andare avanti". Riferendo le richieste del Carroccio, Salvini ha detto di aspettarsi "quantomeno l'azzeramento della giunta, il dimezzamento degli eventuali nuovi assessori ed eventualmente un nuovo presidente della Giunta", che traghetti verso le elezioni anticipate. Perché, ha concluso il segretario della Lega Lombarda, " siamo consci del fatto che prima di aprile si andrà a votare".

L'ARRESTO DI ZAMBETTI - "Sti politici e 'merda, piccoli e grandi, sono uno peggio dell'altro". A esprimere il giudizio sono due presunti affiliati alla 'ndrangheta e l'intercettazione può diventare lo 'specchio' di un'inchiesta esplosa stamani e che ha dimostrato, secondo l'accusa, che quella mafia calabrese, non solo parla così al telefono della classe politica, ma si è comprata un assessore della Regione Lombardia.

BOCCASSINI - L'operazione che stamani ha portato in carcere l'assessore regionale lombardo Domenico Zambetti testimonia un "patto criminale tra un rappresentante delle Istituzioni e un gruppo della criminalità organizzata mafiosa". Lo ha spiegato il procuratore aggiunto di Milano Ilda Boccassini. Il politico, in base a questo passo, ha chiarito il magistrato, è diventato "un patrimonio dell'organizzazione mafiosa che da lui pretendeva favori". L'operazione che stamani ha portato in carcere l'assessore regionale lombardo Domenico Zambetti testimonia un "patto criminale tra un rappresentante delle Istituzioni e un gruppo della criminalità organizzata mafiosa". Lo ha spiegato il procuratore aggiunto di Milano Ilda Boccassini. Il politico, in base a questo passo, ha chiarito il magistrato, è diventato "un patrimonio dell'organizzazione mafiosa che da lui pretendeva favori". Con l'inchiesta è stato dimostrato "per la prima volta" in Lombardia l'esistenza del voto di scambio e soprattutto si è applicato "l'articolo 416 ter del codice penale che punisce chi chiede i voti alle cosche e in cambio paga". Lo ha chiarito il procuratore aggiunto di Milano Ilda Boccassini.

SAVIANO - ''Zambetti: 200mila euro pagati alla ndrangheta in cambio di voti. Cosa dice Maroni? E chi firmò accusandomi di aver dato del mafioso al Nord?". Così Roberto Saviano commenta a caldo su twitter l'arresto dell'Assessore regionale della Lombardia Domenico Zambetti.

PISAPIA - ''Dopo quest'ultimo fatto non si può più andare avanti così": è la risposta del sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, alle domande dei cronisti sull'opportunità che il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, si dimetta dopo l'arresto dell'assessore regionale alla casa, Domenico Zambetti.

Posta un commento

Nuova Vecchia

Modulo di contatto