di Redazione.
I deliziosi custom cookies arrivano anche in Italia e promettono di fare successo. Perché? Non per il sapore, visto che mangiarli è un vero spreco.
Sono semplici frolle, dalle forme divertenti e glassati o stampati con colori e disegni davvero ben fatti. Fiori, scarpine, borsette o faccine, i custom cookies vengono realizzati uno ad uno, personalizzati con le proprie iniziali, messaggi o disegni.Meglio di un cupcake perché più versatili e durevoli sono la tavolozza per le novelle estete del biscotto. Sono belli, bellissimi, e che siano buoni è un dettaglio secondario, anche perché spesso è davvero difficile decidere di addentarli. Il loro scopo non è certo quello di addolcire il palato. E allora quale? L'arte, e il messaggio che portano con sé.
Vanno fortissimo ai matrimoni come piccola bomboniera, come biglietti di auguri per Natale, come biglietti da visita (se siete nel business della pasticceria, sono perfetti). Sono innovativi, e le aziende in cerca di novità (e in taglio di budget) li usano come gadget per gli eventi – più economici e più graditi di una semplice penna a sfera.
I nomi di riferimento, certamente Rosey Cookies, nome d'arte della giapponese Yukiko, acclamata dalle cookie designer, che detta legge in fatto di stile nuziale.
Un piccolo impero basato sulla glassa è invece quello, commerciale, del
brand Cookies by Design, con oltre 200 punti vendita specializzati e già 25 anni di storia alle spalle. Un'esperienza al femminile di una ragazza madre disoccupata, Gwen Willhite, che alla ricerca del modo per sbarcare il lunario inventò se così si può dire la formula della felicità : unire due dei doni più utilizzati, fiori e biscotti, in un unico prodotto: il cookie bouquet. Manco a dirlo, un successo.
In Italia ci ha pensato il brand Unakuki, milanese d'adozione e già ben introdotto fra le boutique degli stilisti del quadrilatero e i wedding planner più esclusivi.... I loro biscotti, unici, reinterpretano la più nobile mignon patisserie per diventare una forma di sweet food comunication, oltre il semplice virtuosismo decorativo.
L’idea nasce da un ricordo. "Quando ero piccola, prima di andare a bere il ‘mate’ da mia nonna, mi fermavo in biscottificio a comprare dei biscotti che erano il mio personale dono per lei, e quindi li sceglievo per forma e colore fra quelli più adatti a migliorare il suo stato d’animo – racconta Daniela Cabuche, di Buenos Aires e fondatrice di Unakuki – Biscotto su misura. “Quando mi sono trasferita in Italia, ho pensato di realizzare questo bisogno per coloro che come me sono sensibili ai piccoli gesti, ponendo l'accento sulla gestualità del biscotto, come veicolo per trasferire con le emozioni più semplici".
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