Nicola Zuccaro. Cinquant'anni e non sentirli. Si potrebbe parafrasare un celebre spot pubblicitario (pur conservando il rispetto che si deve all'avvenimento in questione) per ricordare l'apertura, l'11 Ottobre 1962, del Concilio Vaticano II. Fu l'evento che fortemente voluto dal Beato Giovanni XXIII segnò lo spartiacque fra la vecchia e la nuova concezione e/o idea di Chiesa.
Dal coinvolgimento dei Laici nella compartecipazione della stessa per passare poi alla riforma del catechismo e della Liturgia caratterizzata dalla scomparsa della Messa celebrata in Latino la Chiesa Cattolica Apostolica Romana cercò di essere al passo coi tempi.
Cosa resta ancora da fare, oggi, a mezzo secolo di distanza dall'apertura del Concilio? E' la domanda che domina e che dominerà i numerosi Convegni celebrativi pur consapevoli, già in partenza, che c'è ancora molto su cui dover lavorare per superare la visione di una Chiesa verticistica sostituendola con l'aggettivo "collegiale".
Quest'ultimo ancora lontano nella propria applicazione nelle varie branche della Pastorale.
Dal coinvolgimento dei Laici nella compartecipazione della stessa per passare poi alla riforma del catechismo e della Liturgia caratterizzata dalla scomparsa della Messa celebrata in Latino la Chiesa Cattolica Apostolica Romana cercò di essere al passo coi tempi.
Cosa resta ancora da fare, oggi, a mezzo secolo di distanza dall'apertura del Concilio? E' la domanda che domina e che dominerà i numerosi Convegni celebrativi pur consapevoli, già in partenza, che c'è ancora molto su cui dover lavorare per superare la visione di una Chiesa verticistica sostituendola con l'aggettivo "collegiale".
Quest'ultimo ancora lontano nella propria applicazione nelle varie branche della Pastorale.