Il grido d'allarme del Papa: "Egoismo sta prevalendo su solidarietà"

LORETO. "Nella crisi attuale che interessa non solo l'economia, ma vari settori della societa'", appare concreto il rischio di "far prevalere il proprio egoismo sulla solidarieta' e sull'amore, le cose materiali sui valori, l'avere sull'essere". E' questo l'appello lanciato da Benedetto XVI a Loreto, trentesima tappa dei suoi viaggi in Italia, tutti caratterizzati dalla preoccupazione per il degrado morale e sociale innescato dalla chiusura delle fabbriche e dal mancato rilancio economico. E oggi, celebrando davanti al Santuario simbolo della fede degli italiani, la Santa Casa che fu trasportata da Nazareth al tempo delle Crociate, il Papa ha voluto affidare alla Vergine "tutte le difficolta' che vive il nostro mondo alla ricerca di serenita' e di pace, i problemi di tante famiglie che guardano al futuro con preoccupazione, i desideri dei giovani che si aprono alla vita, le sofferenze di chi attende gesti e scelte di solidarieta' e di amore".

"Bisogna ritornare a Dio perche' l'uomo ritorni ad essere uomo", grida il Papa teologo. "Con Dio anche nei momenti difficili, di crisi, non viene meno - spiega alla folla dei fedeli che gremisce il piazzale dove per la prima volta dice messa un Pontefice romano benche' negli ultimi 50 anni si siano susseguite le visite dei suoi predecessori nella cittadina mariana delle Marche - l'orizzonte della speranza: l'Incarnazione ci dice che non siamo mai soli, Dio e' entrato nella nostra umanita' e ci accompagna".

Per Benedetto XVI,"e' proprio Dio che libera la nostra liberta', la libera dalla chiusura in se stessa, dalla sete di potere, di possesso, di dominio, e la rende capace di aprirsi alla dimensione che la realizza in senso pieno: quella del dono di se', dell'amore, che si fa servizio e condivisione". "Contemplando Maria - soggiunge l'85enne Joseph Ratzinger che alla Santa Casa e' stato gia' 8 volte da cardinale ed una da Papa - dobbiamo domandarci se anche noi vogliamo essere aperti al Signore, se vogliamo offrirgli la nostra vita perche' sia una dimora per Lui; oppure se abbiamo paura che la presenza del Signore possa essere un limite alla nostra liberta', e se vogliamo riservarci una parte della nostra vita, in modo che possa appartenere soltanto a noi".

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