Ilva: assessore, privi di fondamento dati su aumento 50% tumori
BARI. L'assessore alle Politiche della Salute della Regione Puglia, Ettore Attolini, a margine della presentazione oggi a Taranto presso l'Ospedale 'Testa' del Piano Straordinario Salute e Ambiente e del regolamento attuativo per la redazione della Valutazione del Danno Sanitario, alla presenza dell'assessore all'Ambiente, Lorenzo Nicastro, di quello al Bilancio, Michele Pelillo, del direttore generale di Arpa Puglia, Giorgio Assennato, e del direttore generale dell'Asl Taranto, Fabrizio Scattaglia, ha smentito i dati diffusi ieri alla stampa da una dirigente della stessa Asl durante un convegno in Sardegna, che riportavano un aumento del 50% dei casi di tumore nella citta' jonica nel primo semestre del 2012.
"I dati diffusi non hanno alcun fondamento", ha spiegato. "Innanzitutto, va specificato che parliamo del numero di ricoveri nel reparto di oncologia di un solo ospedale. I dati in nostro possesso si riferiscono al primo trimestre dell'anno in corso, confrontato con il primo trimestre del 2011 - ha continuato Attolini - e ci dicono che: i ricoveri per patologie oncologiche nei primi tre mesi del 2011 sono stati 148, mentre nello stesso arco di tempo del 2012 sono stati 166; un lieve incremento dei ricoveri, quindi, che tuttavia, non significa un aumento di nuovi casi di tumori".
"Inoltre, - prosegue - i numeri dicono che dei 148 ricoveri del 2011, il 93% erano di residenti a Taranto e provincia, mentre dei 166 del 2012, solo il 76% sono di cittadini dell'area jonica; abbiamo registrato un importante aumento della mobilita' attiva, ovvero di cittadini di altre regioni che vengono a curarsi a Taranto".
In particolare aumenta la percentuale di pazienti provenienti da altre regioni che, dal 2,7% del 2011 sale al 12,7% nel 2012. "Nella stessa direzione - ha proseguito l'assessore - vanno letti anche i dati relativi ai ricoveri in regime di Day Hospital, che aumentano del 37% (da 59 nel primo trimestre 2011 a 94 nel corrispondente periodo del 2012). In questo caso, i non residenti nella provincia di Taranto dal 5% diventano il 12% del totale dei casi. E questo e' un dato importante per il nostro sistema, perche' ci dice che abbiamo reparti funzionali, che lavorano bene e che esercitano una capacita' attrattiva in territori diversi da quello pugliese".
"In definitiva - ha concluso Attolini - non voglio assolutamente sottovalutare il problema, ma tuttavia, e' necessario fare molta attenzione con i dati epidemiologici. L'epidemiologia e' una scienza seria e si rivela molto utile, quando i dati vengono utilizzati con cura. Quando invece, si spacciano per notizie, dati non veri, si rischia solo di creare un allarme sociale ingiustificato, l'ultima cosa di cui Taranto ha bisogno nella difficile situazione che sta attraversando".
"I dati diffusi non hanno alcun fondamento", ha spiegato. "Innanzitutto, va specificato che parliamo del numero di ricoveri nel reparto di oncologia di un solo ospedale. I dati in nostro possesso si riferiscono al primo trimestre dell'anno in corso, confrontato con il primo trimestre del 2011 - ha continuato Attolini - e ci dicono che: i ricoveri per patologie oncologiche nei primi tre mesi del 2011 sono stati 148, mentre nello stesso arco di tempo del 2012 sono stati 166; un lieve incremento dei ricoveri, quindi, che tuttavia, non significa un aumento di nuovi casi di tumori".
"Inoltre, - prosegue - i numeri dicono che dei 148 ricoveri del 2011, il 93% erano di residenti a Taranto e provincia, mentre dei 166 del 2012, solo il 76% sono di cittadini dell'area jonica; abbiamo registrato un importante aumento della mobilita' attiva, ovvero di cittadini di altre regioni che vengono a curarsi a Taranto".
In particolare aumenta la percentuale di pazienti provenienti da altre regioni che, dal 2,7% del 2011 sale al 12,7% nel 2012. "Nella stessa direzione - ha proseguito l'assessore - vanno letti anche i dati relativi ai ricoveri in regime di Day Hospital, che aumentano del 37% (da 59 nel primo trimestre 2011 a 94 nel corrispondente periodo del 2012). In questo caso, i non residenti nella provincia di Taranto dal 5% diventano il 12% del totale dei casi. E questo e' un dato importante per il nostro sistema, perche' ci dice che abbiamo reparti funzionali, che lavorano bene e che esercitano una capacita' attrattiva in territori diversi da quello pugliese".
"In definitiva - ha concluso Attolini - non voglio assolutamente sottovalutare il problema, ma tuttavia, e' necessario fare molta attenzione con i dati epidemiologici. L'epidemiologia e' una scienza seria e si rivela molto utile, quando i dati vengono utilizzati con cura. Quando invece, si spacciano per notizie, dati non veri, si rischia solo di creare un allarme sociale ingiustificato, l'ultima cosa di cui Taranto ha bisogno nella difficile situazione che sta attraversando".