TARANTO. Il Comitato Donne per Taranto non accetta l'invito del ministro della Salute Renato Balduzzi all'incontro fissato per lunedi' in Prefettura, con alcune associazioni del territorio. "Riteniamo che il ministro - scrive in una nota Rosella Balestra, coordinatrice del Comitato - e' decisamente in ritardo e i ritardi a Taranto si pagano in termini di malattia e di morte. Il Comitato Donne per Taranto non intende incontrare un ministro della Salute che ha sottaciuto i dati dello studio Sentieri e nulla ha fatto per far prendere in esame, nel procedimento Aia, la situazione di emergenza sanitaria in atto. Invitiamo piuttosto il ministro Balduzzi a recarsi all'Ospedale oncologico, di ematologia e nel reparto pediatrico per incontrare i genitori dei tanti bambini traditi dal suo silenzio e da quello del Governo e degli organi locali".
Balestra ricorda che il Comitato da settembre ha inviato al Ministro diverse comunicazioni (tramite raccomandate, email e Pec) "per dare voce alle oltre 5000 persone che hanno sottoscritto, in soli 3 giorni, la petizione nella quale si chiedeva l'ufficialita' dei dati Sentieri. Ogni tentativo di comunicazione e' rimasta inascoltata. L'incontro di lunedi' - ribadisce il Comitato - e' pertanto fuori tempo massimo".
"Riteniamo che, attualmente, solo una cosa dovrebbe fare il ministro della Salute perche' la sua venuta non risulti un ulteriore schiaffo a questa citta' - continua il Comitato - rendere immediatamente ufficiali i dati dello studio Sentieri, affrontare con coraggio e serieta' la situazione di emergenza sanitaria e chiedere scusa ad una citta' intera per il silenzio di queste settimane e per alcune affermazioni che pesano come macigni".
Per il Comitato "il tempo delle parole e' terminato. Intraprenderemo, pertanto, cosi' come preannunciato, azioni legali non solo nei confronti di chi ha inquinato ma anche nei confronti di tutti coloro che erano e sono a conoscenza della situazione di emergenza ambientale e sanitaria nel Sin di Taranto e nulla hanno fatto per fermare tale crimine".
Lunedi 22 ottobre alle 9 il Comitato Donne per Taranto ha convocato una conferenza Stampa in Corso due Mari (Monumento Marinai) per spiegare alla stampa i motivi del rifiuto all'incontro con il ministro e "per dare voce a chi, vittima di scelte 'economicamente' giuste per l'intero Paese, resta totalmente inascoltato: i malati".
Balestra ricorda che il Comitato da settembre ha inviato al Ministro diverse comunicazioni (tramite raccomandate, email e Pec) "per dare voce alle oltre 5000 persone che hanno sottoscritto, in soli 3 giorni, la petizione nella quale si chiedeva l'ufficialita' dei dati Sentieri. Ogni tentativo di comunicazione e' rimasta inascoltata. L'incontro di lunedi' - ribadisce il Comitato - e' pertanto fuori tempo massimo".
"Riteniamo che, attualmente, solo una cosa dovrebbe fare il ministro della Salute perche' la sua venuta non risulti un ulteriore schiaffo a questa citta' - continua il Comitato - rendere immediatamente ufficiali i dati dello studio Sentieri, affrontare con coraggio e serieta' la situazione di emergenza sanitaria e chiedere scusa ad una citta' intera per il silenzio di queste settimane e per alcune affermazioni che pesano come macigni".
Per il Comitato "il tempo delle parole e' terminato. Intraprenderemo, pertanto, cosi' come preannunciato, azioni legali non solo nei confronti di chi ha inquinato ma anche nei confronti di tutti coloro che erano e sono a conoscenza della situazione di emergenza ambientale e sanitaria nel Sin di Taranto e nulla hanno fatto per fermare tale crimine".
Lunedi 22 ottobre alle 9 il Comitato Donne per Taranto ha convocato una conferenza Stampa in Corso due Mari (Monumento Marinai) per spiegare alla stampa i motivi del rifiuto all'incontro con il ministro e "per dare voce a chi, vittima di scelte 'economicamente' giuste per l'intero Paese, resta totalmente inascoltato: i malati".
Complimenti conterranei per l'iniziativa ed il coraggio che manifestate nella "problematica inquinamento di Taranto da impianti industriali". Posso fornirvi un'altro elemento di giudizio dei nostri Ministeri preposti al controllo ambientale, sanitario ed io aggiungo anche il Ministero della Ricerca Scientifica (dovè il ruolo della ricerca scientifica e tecnologica nel prevenire i fenomeni d'inquinamento?)che in via teorica è al servizio della qialità della vita invece i fatti indicano che, nela nostra Puglia, stà diventando "fine a se stessa" (cioè principalmente finalizzata alla carriera di alcuni baroni universitari). La professionalità che ho sviluppato in alcuni decenni di ricerca scientifica mi ha consentito, da circa 2 anni, di riconoscere un grave fenomeno d'inquinamento dell'aria nella mia Facoltà d'Ingegneria/Campus, delineabile come una vera emergenza ambientale e sanitaria, è a rischio la salute degli allievi univ., del personale docente e tecnico (diverse migliaia)inoltre il rischio si estende alla popolazione di Bari posta a ridosso del perimetro Campus. Ho segnalato il grave fenomeno d'inquinamento al Ministero della Salute-Roma il quale però ritarda ad ascoltarmi. I miei allarmi peraltro sono verificabili con una semplice ricognizione dei luoghi; l'incidenza della malattia tumorale nel nostro personale è elevata. Il ministro se ha veramente a cuore la salute degli italiani può indurre i dirigenti Ministeriali/Roma ad ascoltarmi, sono a disposizione anche con evidenze scientifiche. Un invito alle persone di buona volontà per sostenere la suddetta causa che ormai richiede rapide azioni di tutela della salute di migliaia di persone. Pietro U.
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