Ilva: Ferrante non è più custode giudiziario. L'azienda, presidente si rimette a decisioni giudici

Bruno Ferrante
TARANTO. Il collegio del Tribunale di Taranto formato dai giudici Petrangelo, Detommasi e Orazio, ha deciso che per il momento il presidente ed amministratore delegato dell'Ilva, Bruno Ferrante, non puo' ricoprire piu' il ruolo di custode giudiziario delle sei aree dello stabilimento siderurgico sequestrate il 26 luglio scorso su disposizione del gip del Tribunale ionico Patrizia Todisco. Il provvedimento e' stato deciso al termine dell'incidente di esecuzione chiesto dalla Procura della Repubblica in attesa che sulla questione si pronunci la Corte di Cassazione.

In pratica i magistrati avevano presentato ricorso contro la decisione del Tribunale del Riesame del capoluogo ionico del 28 agosto scorso che aveva rimesso Ferrante tra i custodi giudiziari, dopo la temporanea estromissione decisa dal gip l'11 agosto. Il giudice Todisco, infatti, aveva emesso un decreto nel quale si sottolineava "l'evidente conflitto di interessi" tra il ruolo di presidente dell'azienda e quello di custode.

ILVA: FERRANTE SI RIMETTE A DECISIONI GIUDICI - "Il presidente dell’Ilva Bruno Ferrante prende atto della decisione del Tribunale di Taranto di oggi. L’incarico di custode gli era stato conferito il 7 agosto dal Tribunale del Riesame, confermato poi dal Tribunale dell’Esecuzione. Oggi il Tribunale di Taranto ha deciso la sospensione del provvedimento in attesa del giudizio della Corte Suprema di Cassazione.

Il presidente Ferrante si rimette quindi alle decisioni dell’Autorità Giudiziaria nei confronti della quale manifesta comunque e sempre la propria disponibilità". A riferirlo in una nota l'azienda milanese.

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