TARANTO. "Gli assalti alle sedi sindacali portano la mente ai periodi piu' bui della storia della nostra Repubblica". Lo scrivono in una nota le segreterie nazionali e provinciali di Taranto di Fiom Cgil, Fim Cisl e e Uilm Uil a proposito di quanto successo ieri sera nel capoluogo jonico quando verso le 20, un gruppo di circa 60 persone, che fanno riferimento al 'Comitato cittadini e lavoratori liberi e pensanti', gruppo ambientalista molto attivo nella citta' jonica, in particolare sui temi dell'ambiente e dell'Ilva, "hanno assediato le sedi" dei tre sindacati dei metalmeccanici "impedendo agli attivisti sindacali - sottolineano ancora le tre sigle dei metalmeccanici - di entrare e uscire dalla sede gridando frasi ingiuriose ed irricevibili, come 'assassini', in riferimento alla morte del giovane operaio Claudio Marsella, deceduto nel gravissimo incidente accaduto ieri in Ilva'.
Incidente per il quale Fim, Fiom, Uilm e le Rsu di Taranto hanno dichiarato 24 ore di sciopero e che le segreterie nazionali hanno esteso a tutti gli stabilimenti del Gruppo che si fermano oggi per 2 ore. "Tutto cio'- spiegano - e' avvenuto, per l'ennesima volta, sotto gli occhi delle forze dell'ordine. Quanto accaduto e' solo l'ultimo episodio, di una serie di gravi atti di intimidazione volti a ledere ogni agibilita' sindacale e democratica".
"Sono atti di intollerabile squadrismo fomentati solo dalla ricerca di notorieta' di qualcuno e che poco hanno a che vedere con le questioni ambientali. La cultura democratica della citta' di Taranto - rimarcano Fiom, Fim e Uilm - deve pretendere il ripristino della possibilita' di ciascuno di manifestare per le proprie idee e senza tuttavia ledere i diritti altrui. Richiamiamo le Istituzioni ad un impegno piu' efficace di quanto dimostrato fin qui, per la salvaguardia di queste liberta' fondamentali".
Incidente per il quale Fim, Fiom, Uilm e le Rsu di Taranto hanno dichiarato 24 ore di sciopero e che le segreterie nazionali hanno esteso a tutti gli stabilimenti del Gruppo che si fermano oggi per 2 ore. "Tutto cio'- spiegano - e' avvenuto, per l'ennesima volta, sotto gli occhi delle forze dell'ordine. Quanto accaduto e' solo l'ultimo episodio, di una serie di gravi atti di intimidazione volti a ledere ogni agibilita' sindacale e democratica".
"Sono atti di intollerabile squadrismo fomentati solo dalla ricerca di notorieta' di qualcuno e che poco hanno a che vedere con le questioni ambientali. La cultura democratica della citta' di Taranto - rimarcano Fiom, Fim e Uilm - deve pretendere il ripristino della possibilita' di ciascuno di manifestare per le proprie idee e senza tuttavia ledere i diritti altrui. Richiamiamo le Istituzioni ad un impegno piu' efficace di quanto dimostrato fin qui, per la salvaguardia di queste liberta' fondamentali".