TARANTO. Il Wwf chiede un supplemento di istruttoria, indicando puntualmente gli ambiti di miglioramento del provvedimento, prima del rilascio dell'Aia, l'Autorizzazione Integrale Ambientale sull'Ilva di Taranto. Lo rende noto la stessa associazione ambientalista che oggi ha partecipato alla Conferenza dei servizi sull'Aia per l'Ilva di Taranto presso il ministero dell'Ambiente.
Quattro i punti essenziali sollevati nel corso dell'incontro dal Wwf: la riduzione complessiva degli inquinanti, rileva l'associazione ambientalista, "viene calcolata in termini virtuali e non effettivi. Le emissioni massime ammissibili vengono infatti stimate sulla base di una produzione di 8 milioni di tonnellate di acciaio pari al 30% in meno rispetto ad una produzione di oltre 11 milioni di tonnellate. Quest'ultimo dato pero' non trova riscontro poiche' le produzioni dell'Ilva dell'ultimo decennio attestano il picco massimo di produzione nel 2006 con poco piu' di 10 milioni di tonnellate e un picco negativo di produzione nel 2009 con meno di 5 milioni di tonnellate. Poiche' le produzioni attuali risultano essere di poco superiori agli 8 milioni di tonnellate sembrerebbe che i dati siano stati elaborati per essere 'vestiti' su misura sull'azienda".
Le sostanze inquinanti con effetti patogeni, ed in particolare cancerogeni, sottolinea ancora il Wwf, "vengono considerati in funzione dei loro 'parametri conoscitivi': e' quindi difficile credere che possano costituire limiti rigidi e vincolanti, basati sull'applicazione del principio comunitario di precauzione". A tale proposito il Wwf ha chiesto alla Commissione di assumere come riferimento gli studi dell'Istituto Superiore di Sanita'.
Quattro i punti essenziali sollevati nel corso dell'incontro dal Wwf: la riduzione complessiva degli inquinanti, rileva l'associazione ambientalista, "viene calcolata in termini virtuali e non effettivi. Le emissioni massime ammissibili vengono infatti stimate sulla base di una produzione di 8 milioni di tonnellate di acciaio pari al 30% in meno rispetto ad una produzione di oltre 11 milioni di tonnellate. Quest'ultimo dato pero' non trova riscontro poiche' le produzioni dell'Ilva dell'ultimo decennio attestano il picco massimo di produzione nel 2006 con poco piu' di 10 milioni di tonnellate e un picco negativo di produzione nel 2009 con meno di 5 milioni di tonnellate. Poiche' le produzioni attuali risultano essere di poco superiori agli 8 milioni di tonnellate sembrerebbe che i dati siano stati elaborati per essere 'vestiti' su misura sull'azienda".
Le sostanze inquinanti con effetti patogeni, ed in particolare cancerogeni, sottolinea ancora il Wwf, "vengono considerati in funzione dei loro 'parametri conoscitivi': e' quindi difficile credere che possano costituire limiti rigidi e vincolanti, basati sull'applicazione del principio comunitario di precauzione". A tale proposito il Wwf ha chiesto alla Commissione di assumere come riferimento gli studi dell'Istituto Superiore di Sanita'.