Nicola Zuccaro. Scende la pioggia ma il Bari che fa? Perde per la seconda volta lungo questo campionato. Una sconfitta come quella subita a Castellamare di Stabia può essere prevedibile se, a determinarla, sono fattori ambientali. Primo fra tutti la collocazione degli spalti a ridosso del rettangolo di gioco a cui si aggiungono le proibitive condizioni del manto erboso artificiale presente al Menti a causa della copiosa pioggia che si è abbattuta durante la gara.
Parafrasare l'apertura del presente resoconto al celebre motivo musicale cantato da Gianni Morandi introduce l'analisi su un Bari che soffrendo dei due fattori appena menzionati non è riuscito a far sua la gara. Dopo l'1-1 siglato da Caputo abile ad intuire un velo di Bellomo, generato dal filtrante di Iunco, il Bari avrebbe potuto osare di più facendo sua la partita. Così non è stato.
Si è vista una squadra arrembante priva di un ordine tattico caratterizzato dallo sbilanciamento della difesa come documenta nel finale il 2-2 fallito da Dos Santos. Dunque una difesa scoperta che consente a Mbakogu di infilare per due volte Lamanna. La prima per l'1-0 al 16' e la seconda al 76' saltando i due centrali baresi. Castellamare di Stabia con la sua " Juve" si conferma il campo stregato per i Galletti dopo la sconfitta di misura della scorsa stagione.
Il Bari visionato nella trasferta stabiese, confrontato con quella veronese e con quello visto all'opera contro il Vicenza, conferma i suoi limiti non solo nella tenuta difensiva ma anche in quella sia offensiva per l'assenza di un "ariete d'area" che per la tenuta di gioco sul piano mentale e caratteriale. Per quest'ultima componente non pochi, durante la gara, sono stati gli episodi fallosi che avrebbero potuto, in casa biancorossa, provocare qualche cartellino rosso.
Parafrasare l'apertura del presente resoconto al celebre motivo musicale cantato da Gianni Morandi introduce l'analisi su un Bari che soffrendo dei due fattori appena menzionati non è riuscito a far sua la gara. Dopo l'1-1 siglato da Caputo abile ad intuire un velo di Bellomo, generato dal filtrante di Iunco, il Bari avrebbe potuto osare di più facendo sua la partita. Così non è stato.
Si è vista una squadra arrembante priva di un ordine tattico caratterizzato dallo sbilanciamento della difesa come documenta nel finale il 2-2 fallito da Dos Santos. Dunque una difesa scoperta che consente a Mbakogu di infilare per due volte Lamanna. La prima per l'1-0 al 16' e la seconda al 76' saltando i due centrali baresi. Castellamare di Stabia con la sua " Juve" si conferma il campo stregato per i Galletti dopo la sconfitta di misura della scorsa stagione.
Il Bari visionato nella trasferta stabiese, confrontato con quella veronese e con quello visto all'opera contro il Vicenza, conferma i suoi limiti non solo nella tenuta difensiva ma anche in quella sia offensiva per l'assenza di un "ariete d'area" che per la tenuta di gioco sul piano mentale e caratteriale. Per quest'ultima componente non pochi, durante la gara, sono stati gli episodi fallosi che avrebbero potuto, in casa biancorossa, provocare qualche cartellino rosso.
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