BARI. “Una questione così delicata non poteva vedere la Regione Puglia, madre dei territori che rischiano di essere sviliti e cancellati dal punto di vista identitario e sociale, assumere un comportamento silente o di semplice passacarte”. Ruggiero Mennea accoglie favorevolmente la decisione di convocare un consiglio regionale monotematico (che si terrà il 22 ottobre) per discutere del futuro delle province pugliesi e formulare una proposta al governo nazionale.
“È stata accolta la mia richiesta, rafforzata da quella dell’assessore Michele Pelillo, che ha presentato un ordine del giorno in favore dell’accorpamento delle province di Brindisi e Taranto”, continua il consigliere regionale del Partito Democratico. “Siamo rappresentanti regionali dei nostri territori e abbiamo il dovere di esprimerci per sollecitare un governo tecnico che non può sacrificare la sovranità popolare sull’altare di vicende squisitamente contabili, tra l’altro tutte da verificare. Ribadisco che secondo me le alternative dovrebbero essere due: o eliminare tutte le province, senza favoritismi e distinzioni, o non sopprimerne nessuna, ricorrendo ad una seria riforma costituzionale che investa l’intera architettura istituzionale centrale e territoriale. In questo momento, però, data la contingenza, il consiglio regionale dovrà prendere atto delle volontà dei territori, penalizzati da una legge ‘tecnica’ nazionale che parla di risparmio della spesa pubblica ma ha l’effetto di soffocare definitivamente il diritto all’autodeterminazione delle comunità ”.
“Un diritto che la Bat ha conquistato dopo oltre un secolo di rivendicazioni”, sottolinea Mennea. “Nella sesta provincia ci sono dieci consigli comunali che hanno già manifestato la volontà di restare uniti e, laddove non fosse possibile far sopravvivere questa provincia, di proporre al governo di formarne una nuova insieme ai comuni, e ce ne sono, che non aderiranno all’area metropolitana di Bari. Alla Bat e a Bari deve essere data la stessa possibilità di unirsi che è stata concessa alle altre province, come Brindisi e Taranto”.
“Su questa proposta”, aggiunge l’esponente democratico, “mi aspetto una battaglia dei parlamentari del territorio, che non potranno supinamente accettare il voto di fiducia mortificando e umiliando quella che è la sovranità popolare. Su questo provvedimento non c’è fiducia che tenga e che possa essere giustificata”.
“Difendo la Bat non in quanto ente istituzionale”, conclude Ruggiero Mennea, “ma in quanto rappresentazione autentica di una volontà popolare. La provincia è stata istituita seguendo il dettato costituzionale e di conseguenza è sopprimibile solo con lo stesso iter. Diversamente si tratterebbe di un vero e proprio imbroglio perpetrato ai danni dei cittadini”.
“È stata accolta la mia richiesta, rafforzata da quella dell’assessore Michele Pelillo, che ha presentato un ordine del giorno in favore dell’accorpamento delle province di Brindisi e Taranto”, continua il consigliere regionale del Partito Democratico. “Siamo rappresentanti regionali dei nostri territori e abbiamo il dovere di esprimerci per sollecitare un governo tecnico che non può sacrificare la sovranità popolare sull’altare di vicende squisitamente contabili, tra l’altro tutte da verificare. Ribadisco che secondo me le alternative dovrebbero essere due: o eliminare tutte le province, senza favoritismi e distinzioni, o non sopprimerne nessuna, ricorrendo ad una seria riforma costituzionale che investa l’intera architettura istituzionale centrale e territoriale. In questo momento, però, data la contingenza, il consiglio regionale dovrà prendere atto delle volontà dei territori, penalizzati da una legge ‘tecnica’ nazionale che parla di risparmio della spesa pubblica ma ha l’effetto di soffocare definitivamente il diritto all’autodeterminazione delle comunità ”.
“Un diritto che la Bat ha conquistato dopo oltre un secolo di rivendicazioni”, sottolinea Mennea. “Nella sesta provincia ci sono dieci consigli comunali che hanno già manifestato la volontà di restare uniti e, laddove non fosse possibile far sopravvivere questa provincia, di proporre al governo di formarne una nuova insieme ai comuni, e ce ne sono, che non aderiranno all’area metropolitana di Bari. Alla Bat e a Bari deve essere data la stessa possibilità di unirsi che è stata concessa alle altre province, come Brindisi e Taranto”.
“Su questa proposta”, aggiunge l’esponente democratico, “mi aspetto una battaglia dei parlamentari del territorio, che non potranno supinamente accettare il voto di fiducia mortificando e umiliando quella che è la sovranità popolare. Su questo provvedimento non c’è fiducia che tenga e che possa essere giustificata”.
“Difendo la Bat non in quanto ente istituzionale”, conclude Ruggiero Mennea, “ma in quanto rappresentazione autentica di una volontà popolare. La provincia è stata istituita seguendo il dettato costituzionale e di conseguenza è sopprimibile solo con lo stesso iter. Diversamente si tratterebbe di un vero e proprio imbroglio perpetrato ai danni dei cittadini”.