BARI. Lettera aperta del Capogruppo, Antonio Decaro e del Consigliere regionale del Pd, Antonio Maniglio all’assessore regionale alla Scuola e Diritto allo Studio, Alba Sasso.
“Carissima assessore, dal primo ottobre, come ben sai, un gruppo di lavoratori pugliesi andrà a ingrossare la platea dei disoccupati.
Stiamo parlando degli impiegati amministrativi della Ssis (Scuola di specializzazione all’insegnamento secondario), una struttura che in questi anni ha contribuito a far conseguire le abilitazioni all’insegnamento a circa 22 mila docenti pugliesi.
La Gelmini decise di chiudere le attività delle Ssis nel 2008 e, da allora, per questi lavoratori è iniziato un calvario.
La Regione ha svolto, grazie al tuo impegno e a quello della collega Gentile, un ruolo decisivo, riconoscendo il trattamento di cassa integrazione.
Dopo di ciò i sindacati hanno sottoscritto un accordo con i rettori delle università pugliesi per assorbire questi lavoratori.
E ciò è avvenuto per quasi tutte le unità. Ma 3 impiegati ex Siss (uno a Bari, uno a Lecce e uno a Foggia) sono rimasti fuori. E questa ci pare una grossa ingiustizia.
Ecco perché sollecitiamo la Regione a continuare a svolgere un ruolo attivo sollecitando i rettori delle Università a sanare questa situazione e dare stabilità lavorativa a persone che dopo dieci anni non possono tornare ad essere disoccupati”.
“Carissima assessore, dal primo ottobre, come ben sai, un gruppo di lavoratori pugliesi andrà a ingrossare la platea dei disoccupati.
Stiamo parlando degli impiegati amministrativi della Ssis (Scuola di specializzazione all’insegnamento secondario), una struttura che in questi anni ha contribuito a far conseguire le abilitazioni all’insegnamento a circa 22 mila docenti pugliesi.
La Gelmini decise di chiudere le attività delle Ssis nel 2008 e, da allora, per questi lavoratori è iniziato un calvario.
La Regione ha svolto, grazie al tuo impegno e a quello della collega Gentile, un ruolo decisivo, riconoscendo il trattamento di cassa integrazione.
Dopo di ciò i sindacati hanno sottoscritto un accordo con i rettori delle università pugliesi per assorbire questi lavoratori.
E ciò è avvenuto per quasi tutte le unità. Ma 3 impiegati ex Siss (uno a Bari, uno a Lecce e uno a Foggia) sono rimasti fuori. E questa ci pare una grossa ingiustizia.
Ecco perché sollecitiamo la Regione a continuare a svolgere un ruolo attivo sollecitando i rettori delle Università a sanare questa situazione e dare stabilità lavorativa a persone che dopo dieci anni non possono tornare ad essere disoccupati”.
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