di Michele Tedesco
BARI.
Il golf è uno sport che si pratica all’ aria aperta, su manti erbosi sterminati, immersi in panorami assai suggestivi. Nonostante la confluenza di elementi naturali di ogni sorta, in primis di terra, acqua e sabbia, componenti integranti del gioco e della spettacolarità insita nello stesso, il golf per certi versi può essere considerato una disciplina poco eco-compatibile. Al di là dei costi esorbitanti per la realizzazione di una singola buca e per il mantenimento degli interi percorsi (irrigazione, concimazione, riparazione del terreno), tanto dal punto di vista energetico, quanto da quello economico, il golf, già poco “simpatico” a chi l’ ha sempre erroneamente visto come un “gioco noioso per ricchi annoiati”, ultimamente ha incontrato un nuovo fronte di opposizione di matrice ambientalista. Al centro della querelle, lo stop alla proposta bipartisan di ampliamento delle concessioni per la destagionalizzazione e il potenziamento degli impianti e dei relativi complessi turistici e residenziali, attualmente in discussione alla IV Commissione Consiliare della Regione Puglia. La movimentazione della terra che da forma alle idee dei course designers è sempre stata accompagnata da opere di cementificazione più o meno ponderata, che potrebbe aprire le porte a fenomeni incontrollati di speculazione edilizia. Questo è quanto sostiene Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia. Lo scorso 8 febbraio, la Federgolf aveva firmato un protocollo d’ intesa con Legambiente, WWF, FAI e Federparchi, per favorire lo sviluppo di un nuovo corso del golf italiano, votato sempre più alla salvaguardia e al rispetto dell’ ambiente. D’altro canto, potersi risvegliare immersi nell’ atmosfera che si respira nel proprio “campo di gioco” è un po’ il sogno di tutti gli appassionati di qualsiasi sport. Non la pensa così Tarantini: la vera scommessa per la destagionalizzazione del turismo in Puglia è data dall’ incentivazione delle eccellenze artistiche, naturalistiche e enogastronomiche che la nostra terra offre in abbondanza. I golfisti, forse, dovranno farsene una ragione.
Il golf è uno sport che si pratica all’ aria aperta, su manti erbosi sterminati, immersi in panorami assai suggestivi. Nonostante la confluenza di elementi naturali di ogni sorta, in primis di terra, acqua e sabbia, componenti integranti del gioco e della spettacolarità insita nello stesso, il golf per certi versi può essere considerato una disciplina poco eco-compatibile. Al di là dei costi esorbitanti per la realizzazione di una singola buca e per il mantenimento degli interi percorsi (irrigazione, concimazione, riparazione del terreno), tanto dal punto di vista energetico, quanto da quello economico, il golf, già poco “simpatico” a chi l’ ha sempre erroneamente visto come un “gioco noioso per ricchi annoiati”, ultimamente ha incontrato un nuovo fronte di opposizione di matrice ambientalista. Al centro della querelle, lo stop alla proposta bipartisan di ampliamento delle concessioni per la destagionalizzazione e il potenziamento degli impianti e dei relativi complessi turistici e residenziali, attualmente in discussione alla IV Commissione Consiliare della Regione Puglia. La movimentazione della terra che da forma alle idee dei course designers è sempre stata accompagnata da opere di cementificazione più o meno ponderata, che potrebbe aprire le porte a fenomeni incontrollati di speculazione edilizia. Questo è quanto sostiene Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia. Lo scorso 8 febbraio, la Federgolf aveva firmato un protocollo d’ intesa con Legambiente, WWF, FAI e Federparchi, per favorire lo sviluppo di un nuovo corso del golf italiano, votato sempre più alla salvaguardia e al rispetto dell’ ambiente. D’altro canto, potersi risvegliare immersi nell’ atmosfera che si respira nel proprio “campo di gioco” è un po’ il sogno di tutti gli appassionati di qualsiasi sport. Non la pensa così Tarantini: la vera scommessa per la destagionalizzazione del turismo in Puglia è data dall’ incentivazione delle eccellenze artistiche, naturalistiche e enogastronomiche che la nostra terra offre in abbondanza. I golfisti, forse, dovranno farsene una ragione.
Allora... AUGURI!
RispondiElimina