Legge di Stabilità: l'ultimatum del Pdl a Monti su Iva e detrazioni

Silvio Berlusconi e Mario Monti a colloquio sino a tarda notte ieri per discutere sulle misure della Legge di Stabilità
Redazione. Legge di Stabilità, la legge che non convince nessuno. Cittadini in primis. Gran parte della cena di lavoro svoltasi ieri tra i maggiorenti del Pdl, tra cui Berlusconi, Letta e Alfano, e il presidente del Consiglio Mario Monti e il ministro Catricalà ha sostanzialmente confermato le posizioni iniziali, con il Cavaliere preoccupato delle ripercussioni della crisi e dal rigore che inevitabilmente generano scontento nell'elettorato che presto tornerà alle urne. E il presidente del Consiglio che difende la politica economica del governo e le misure contenute nella legge di stabilità.

"No preclusioni Monti". ''Non abbiamo percepito una preclusione alle nostre proposte da parte del presidente del Consiglio. E' evidente pero' che la logica non puo' essere quella del telequiz'' con una risposta immediata e ''il nostro e' stato l'atteggiamento di una forza politica che capisce che non si puo' risolvere nulla con uno schiocco di dita''. Sono le parole del segretario del Pdl, Angelino Alfano, durante una conferenza organizzata nella sede romana del partito, all'indomani dell'incontro avuto con il presidente del Consiglio, Mario Monti, insieme al presidente del Pdl, Silvio Berlusconi, sulla legge di stabilita' messa a punto dal governo.

Iva e detrazioni. Eliminare l'aumento dell'Iva e la revoca della retroattivita' delle detrazioni, sono le modifiche alla Legge di stabilita' che chiede il Pdl al governo. ''Il nostro obiettivo - ha detto Alfano - e' indicare la strada per la ripartenza economica del paese ed esprimamo un giudizio fortememte critico su molti aspetti della legge. Il primo e' quello della recessivita' della manovra che rischia di essere non a favore della ripresa economica ma contro se si dovesse mantenere l'aumento dell'Iva''. L'altra questione, ha aggiunto, ''riguarda la retroattivita' delle detrazioni. Sono state stabilite delle detrazioni e adesso il cittadino che ha fatto un piano familiare su queste basi si ritrova a dover prendere atto che il patto e' violato, mi riferisco ai mutui''. Poi, ''stara' alla nostra capacita' parlamentare fare in modo che tutto questo avvenga a saldi invariati: dato che il governo aumenta l'Iva e revoca le detrazioni vuol dire che al governo questi soldi servono, noi non ci mettiamo dalla parte di chi ulula alla luna ma dalla parte responsabile di chi dice dove prendere i soldi: dal taglio della spesa pubblica improduttiva e dall'abbattimento del debito''.

Legge di Stabilità: i punti controversi (Centimetri)
No al 'bombardamento fiscale'. Il timore di Alfano e del Cavaliere è proprio di uno scontento accresciuto in vista delle elezioni dopo la gragnuola di tasse, che porterebbe l'elettorato del centrodestra all'astensionismo o, ipotesi ancora peggiore, al voto di protesta.  ''Noi siamo per fermare quello che rischia di essere un vero e proprio bombardamento fiscale'', ha sottolineato quindi Alfano che, insieme al deputato e coordinatore dei dipartimenti del Pdl, Renato Brunetta, ha lanciato la proposta di due fondi, uno per sostenere le famiglie e uno per le imprese. Sulla legge di stabilita', ha spiegato Alfano, ''non ci limitiamo solo ad eliminare alcuni aspetti gravi, come le detrazioni che vengono eliminate e l'Iva che viene aumentata, ma avanziamo anche altre proposte come la creazione di fatti nuovi: due fondi, uno a sostegno della famiglia, uno a sostegno delle imprese. Se ci riusciremo, per il fondo per le famiglie la prima azione sara' di togliere l'Imu sulla prima casa. Per il sostegno alle imprese la prima scelta sara' l'aggressione dell'Irap per abbatterla''. ''Le risorse devono essere prese riducendo la spesa pubblica e abbattendo il debito. La radicale differenza con la sinistra e' che loro sono per l'aumento delle tasse'', ha detto inoltre il segretario del Pdl.

Le spese allegre. ''La nostra idea e' molto chiara'', ha aggiunto poi Alfano. Ovvero, ''non fare marcia indietro, non dare la sensazione di procedere con spese allegre, cosa che non ha mai connotato il governo Berlusconi. Noi siamo costantemente al lavoro per evitare che si aumentino le tasse e per provare, ove possibile, rimanendo inalterati i saldi di finanzia pubblica, a diminuirle. Noi vogliamo difendere il ceto medio italiano''. In conclusione, ''noi riteniamo che vada scongelata la proposta Giavazzi, una proposta che riteniamo praticabile per togliere incentivi alle imprese e trasformarli in diminuzione delle tasse''. ''Sempre per le imprese - ha aggiunto Alfano - chiediamo di attuare le compensazioni debiti-crediti. So che ci stanno lavorando al ministero dell'Economia''.

Bersani. Anche il segretario del pd Bersani interviene sull'argomento. Commentando stameni ai microfoni di Agorà la dichiarazione del segretario della Lega, Roberto Maroni, secondo il quale "il governo non mangia il panettone perché non arriva a Natale", il segretario del Pd Pierluigi Bersani ha dichiarato: "Il governo della Lombardia o dell'Italia? No, quello di Monti arriva, arriva. Domani troveremo l'accordo sul Ddl stabilità. Discutiamo, diremo la nostra, ma alla fine non é certo in dubbio la stabilità del governo". E' scontro intanto tra il segretario del Pd e il ministro dell'Economia Vittorio Grilli. "Il 99% dei nostri contribuenti ha effetti positivi" dalla legge di stabilità, sostiene Grilli, nel corso dell'audizione alla Camera sul ddl. Esiste, spiega Grilli, una diversità a seconda delle fasce di reddito e comunque sono maggiormente favorite le "più basse". Ma Bersani seccamente critica il dato fornito dal ministro: ''Non sono d'accordo e sono interessato a confrontare le analisi perche' a noi non risulta che il 99% dei cittadini ci guadagna''.

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