BARI. Il Consiglio dei Ministri ha approvato il disegno di legge contenente le disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato, la c.d. Legge di stabilità. Tra le misure previste vi è l’incremento dell’Iva dal 4% al 10% per le cooperative sociali che prestano servizi socio-sanitari ed educativi, già a partire da gennaio 2013. L’aumento dell’aliquota riguarda una serie di servizi e prestazioni che incidono in maniera importante sui bilanci degli Enti locali, in particolare dei Comuni, non potendo gli stessi recuperare l’IVA pagata (che risulta pertanto un costo).
Tale decisione del Governo si tradurrà in un colpo durissimo per il terzo settore e comprometterà i servizi di assistenza agli anziani, ai portatori di handicap, ai tossicodipendenti e ai minori che vivono in condizioni di disagio. In particolare, l’incremento dell’IVA dal 4% al 10% sarà sopportato dai Comuni e dalle ASL che dovranno erogare maggiori fondi a fronte di servizi più onerosi. Si tratta, a ben vedere, di una misura destinata a determinare da un alto maggiori spese per gli Enti locali, dall’altro una vera e propria emergenza sociale a fronte dell’attesa, drastica riduzione dei servizi rivolti alle categorie più fragili e indifese quali disabili, malati terminali, anziani e minori che vivono situazioni di esclusione sociale e disadattamento. Con l’ovvia, ulteriore conseguenza, che tutte le famiglie dei soggetti citati vedranno ridursi i servizi o aumentare i costi di compartecipazione agli stessi.
Il Comune di Bari stima che gli effetti dell’incremento dell’IVA dal 4% al 10% si tradurranno in un aumento di circa 1,5 milioni di euro per tutti i servizi del welfare interessati, con un notevole aggravio della già difficile situazione di bilancio dovuta all’esiguità delle risorse finanziarie disponibili.
L’assessore al Welfare Ludovico Abbaticchio chiede pertanto ai Parlamentari pugliesi e all’Anci regionale di intervenire a livello nazionale affinché tale proposta - che appare assai ingenerosa sia nei confronti degli Enti locali sia, a maggior ragione, di quei cittadini fragili che si affidano alla pubblica assistenza - venga ritirata.
Tale decisione del Governo si tradurrà in un colpo durissimo per il terzo settore e comprometterà i servizi di assistenza agli anziani, ai portatori di handicap, ai tossicodipendenti e ai minori che vivono in condizioni di disagio. In particolare, l’incremento dell’IVA dal 4% al 10% sarà sopportato dai Comuni e dalle ASL che dovranno erogare maggiori fondi a fronte di servizi più onerosi. Si tratta, a ben vedere, di una misura destinata a determinare da un alto maggiori spese per gli Enti locali, dall’altro una vera e propria emergenza sociale a fronte dell’attesa, drastica riduzione dei servizi rivolti alle categorie più fragili e indifese quali disabili, malati terminali, anziani e minori che vivono situazioni di esclusione sociale e disadattamento. Con l’ovvia, ulteriore conseguenza, che tutte le famiglie dei soggetti citati vedranno ridursi i servizi o aumentare i costi di compartecipazione agli stessi.
Il Comune di Bari stima che gli effetti dell’incremento dell’IVA dal 4% al 10% si tradurranno in un aumento di circa 1,5 milioni di euro per tutti i servizi del welfare interessati, con un notevole aggravio della già difficile situazione di bilancio dovuta all’esiguità delle risorse finanziarie disponibili.
L’assessore al Welfare Ludovico Abbaticchio chiede pertanto ai Parlamentari pugliesi e all’Anci regionale di intervenire a livello nazionale affinché tale proposta - che appare assai ingenerosa sia nei confronti degli Enti locali sia, a maggior ragione, di quei cittadini fragili che si affidano alla pubblica assistenza - venga ritirata.