BARI. "Una vita spezzata a 29 anni. L'ennesimo tributo di sangue versato in una Italia in cui il lavoro e i lavoratori sono marginalizzati". Lo sottolinea in una nota il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, a proposito della morte di un operaio impegnato nella zona del reparto Movimento ferroviario dello stabilimento siderurgico Ilva di Taranto. Si tratta di Claudio Marsella, 29 anni, di Oria.
La tragedia, spiega Vendola, "mi addolora e pone una volta di piu' in evidenza l'urgenza di coniugare il diritto alla salute e il diritto al lavoro, che sono parte di un unico inviolabile diritto, quello alla vita. Non mi sono mai rassegnato allo stillicidio di incidenti e di morti dentro e fuori la fabbrica - continua il governatore - e per questo continuo con intransigenza a pretendere che l'azienda attivi tutti i meccanismi e le procedure possibili e necessarie per garantire la salute e la sicurezza dei lavoratori dentro l'Ilva e dei cittadini che vivono fuori, a Taranto e in provincia. La Regione Puglia fa la sua parte e continua a farla, attraverso leggi, monitoraggi, l'elaborazione di dati epidemiologici, tutti a disposizione oggi dell'attivita' degli inquirenti".
"Io mi auguro - prosegue Vendola - che la proprieta' dell'azienda non abbia bisogno di ulteriori eventi traumatici, che sia l'intervento della magistratura, o una legge regionale, o un altro incidente, per comprendere che e' arrivato il momento di rispettare le prescrizioni e consentire cosi' ai suoi lavoratori e alla citta' di Taranto di vivere in condizioni degne di un paese moderno. Mi unisco al dolore della famiglia di Carlo e dei suoi compagni di lavoro, - conclude - in rappresentanza del governo regionale e di tutta la comunita' pugliese".