No triv: il Gonfalone della Puglia a Manfredonia
FOGGIA. Il presidente Onofrio Introna, i capigruppo e consiglieri di tutte le forze politiche, di maggioranza e opposizione, rappresenteranno il Consiglio regionale della Puglia, sabato 6 ottobre, nella manifestazione nazionale a Manfredonia contro le trivelle in Adriatico. Sfileranno insieme al popolo No Triv No petrolio e con loro il Gonfalone della Regione sarà in testa al corteo, accanto a quelli dell’Abruzzo e del Molise, a difesa dell’Adriatico e di tutti i mari europei.
“Saremo a Manfredonia domani, come a Termoli nel maggio 2011 e a Lesina, alle Tremiti, a Monopoli il 21 gennaio - dichiara il presidente - per ribadire il “NO” dell’Assemblea, senza distinzioni, forti della volontà dell’intera comunità pugliese, che sta diventando la voce di tutte le popolazioni che si affacciano sull’Adriatico: né prospezioni né trivellazioni, il mare non si tocca, non ci si gioca il futuro per pochi barili di pessimo petrolio”.
La Regione ha sempre opposto provvedimenti di netta contrarietà ad installazioni devastanti per l’ambiente e il paesaggio marino, ricorda Introna e la recente sentenza del Tar Lazio ha sancito il rilievo procedurale del parere della Puglia. Un crescendo di iniziative istituzionali ha visto protagonista il Consiglio pugliese, con l’approvazione unanime di una proposta di legge alle Camere, fin dal luglio 2011. Quell’iniziativa nei confronti del Parlamento è diventata un atto di indirizzo della Conferenza dei presidenti dei Consigli e altre tre Regioni adriatiche hanno rivolto a Roma una proposta analoga. “Una legge nazionale per la messa al bando delle trivelle – fa notare Introna - è del resto il percorso indicato dal ministro Corrado Clini come volontà normativa del Paese da opporre alle richieste delle multinazionali del petrolio”.
Com’è noto, d’intesa col ministro per l’ambiente, è in preparazione un convegno internazionale a Venezia, proposto dal presidente del Consiglio pugliese per un confronto allargato a tutte le Regioni italiane e balcaniche che si affacciano sulle acque europee. "È auspicabile – dice – un’iniziativa unitaria dal Nord Adriatico al ponente Ligure, per prendere definitivamente le distanze da progetti che minacciano il mare comune, straordinaria risorsa ambientale, paesaggistica ed economica”.
“Stiamo allargando il fronte di una battaglia di civiltà, perché il mare è il futuro – conclude Introna – e questa battaglia deve vederci uniti, senza distinzioni di territori e di colore, a sostegno delle ragioni del territorio, della green economy, che si coniuga allo sviluppo ecosostenibile, delle marinerie, della pesca, degli operatori turistici, di un’economia del mare che non ci ha mai tradito e per la quale la qualità delle acque, la limpidezza e la balneabilità sono ragioni di vita e di crescita”.
“Saremo a Manfredonia domani, come a Termoli nel maggio 2011 e a Lesina, alle Tremiti, a Monopoli il 21 gennaio - dichiara il presidente - per ribadire il “NO” dell’Assemblea, senza distinzioni, forti della volontà dell’intera comunità pugliese, che sta diventando la voce di tutte le popolazioni che si affacciano sull’Adriatico: né prospezioni né trivellazioni, il mare non si tocca, non ci si gioca il futuro per pochi barili di pessimo petrolio”.
La Regione ha sempre opposto provvedimenti di netta contrarietà ad installazioni devastanti per l’ambiente e il paesaggio marino, ricorda Introna e la recente sentenza del Tar Lazio ha sancito il rilievo procedurale del parere della Puglia. Un crescendo di iniziative istituzionali ha visto protagonista il Consiglio pugliese, con l’approvazione unanime di una proposta di legge alle Camere, fin dal luglio 2011. Quell’iniziativa nei confronti del Parlamento è diventata un atto di indirizzo della Conferenza dei presidenti dei Consigli e altre tre Regioni adriatiche hanno rivolto a Roma una proposta analoga. “Una legge nazionale per la messa al bando delle trivelle – fa notare Introna - è del resto il percorso indicato dal ministro Corrado Clini come volontà normativa del Paese da opporre alle richieste delle multinazionali del petrolio”.
Com’è noto, d’intesa col ministro per l’ambiente, è in preparazione un convegno internazionale a Venezia, proposto dal presidente del Consiglio pugliese per un confronto allargato a tutte le Regioni italiane e balcaniche che si affacciano sulle acque europee. "È auspicabile – dice – un’iniziativa unitaria dal Nord Adriatico al ponente Ligure, per prendere definitivamente le distanze da progetti che minacciano il mare comune, straordinaria risorsa ambientale, paesaggistica ed economica”.
“Stiamo allargando il fronte di una battaglia di civiltà, perché il mare è il futuro – conclude Introna – e questa battaglia deve vederci uniti, senza distinzioni di territori e di colore, a sostegno delle ragioni del territorio, della green economy, che si coniuga allo sviluppo ecosostenibile, delle marinerie, della pesca, degli operatori turistici, di un’economia del mare che non ci ha mai tradito e per la quale la qualità delle acque, la limpidezza e la balneabilità sono ragioni di vita e di crescita”.