Nichi Vendola |
“La Giunta regionale ha deciso di liberare tutta la spesa possibile dei programmi comunitari di qui alla fine dell’anno. Per fare questo, la Regione oltrepasserà il limite fissato dal Patto di Stabilità Interno; ma non violerà alcuna norma. La legislazione italiana - da poco - consente alle Regioni di superare il Patto, quando si spendano risorse dei Programmi Comunitari, seppure con alcune cosiddette minisanzioni. In un mondo normale, l’aumento della spesa di questi fondi dovrebbe essere premiata, o almeno incentivata. In Italia, invece, questa possibilità, se non vietata, è fortemente disincentivata.
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Ecco, gli svantaggi che dovremo affrontare. L’anno prossimo, la Regione: a) non potrà contrarre mutui 2) non potrà assumere personale (se non in sanità) 3) dovrà limitare rigorosamente la spesa corrente.
E’ vero, non è poco.
Ma cosa otterremo? Liberare la spesa preserverà la nostra preziosa dotazione di fondi comunitari ed immetterà nell’economia regionale, di qui alla fine del 2012, almeno 500 milioni di euro. Quasi 10 milioni di euro al giorno per ogni giorno lavorativo. L’onda della crisi non accenna a diminuire. Lavoratori e imprese ormai da 3 anni sono in un’apnea che sta diventando asfissia e morte. Le politiche ‘rigoristiche’ di ispirazione europea continuano a tagliare tutto e tutti senza guardare al cosa. Penso, sinceramente, che sia mio dovere mettere da parte la preoccupazione per gli effetti delle minisanzioni sulla macchina amministrativa regionale e aiutare come possibile la nostra economia. Se non vi fosse ‘rumore’ di elezioni, sono certo che anche i miei oppositori politici regionali avrebbero dato il loro assenso pubblico alla mia scelta. Come fecero il 27 luglio del 2011 sottoscrivendo con me, la maggioranza e tutte le parti sociali, il Documento nel quale la Puglia intera chiedeva al Governo la esclusione dei Programmi Comunitari dal calcolo del Patto.
Gli interventi verso i quali sarà finalizzata la spesa saranno esclusivamente infrastrutture, opere pubbliche e cantieri. E, lo ripeto per chiarezza, le risorse saranno versate subito. Per conto mio, non ho mai nascosto la convinzione che se l’Italia e l’Europa vogliono contrastare la crisi, debbono tagliare e tagliare sulla spesa corrente inefficiente, ma debbono spendere e spendere in cantieri. Anche in condizioni di squilibrio di bilancio. Nell’Italia del ‘sentito dire’ la mia opinione era quasi una bestemmia. Anzi, lo è ancora. Eppure, se alzassimo lo sguardo verso il resto del mondo ci accorgeremmo che dagli Stati Uniti fino alla Francia questa è la politica dei migliori Governi. La controprova è sotto gli occhi di tutti, il taglio della spesa per investimenti sta strozzando l’Italia, deprime la domanda interna, fa diminuire produzione e base fiscale, con l’effetto che il peso relativo delle tasse aumenta e desertifica l’economia. E’ vero, la Puglia non può da sola modificare la politica del Governo, ma intanto ha il dovere di provare ad utilizzare tutto quello che ha a disposizione”.
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