"Per le province decidano a Roma"

BARI. Non sarà il Governo regionale, ma nemmeno il Consiglio regionale, tantomeno la settima Commissione ad assumere una decisione circa la definizione territoriale del nuovo riassetto delle province a seguito della legge 135 del 7 agosto 2012 (spending review).

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L’assessore al federalismo Marida Dentamaro, ha consegnato in Commissione affari istituzionali del presidente Giannicola De Leonardis, copia della comunicazione già effettuata in Giunta unitamente a tutti gli atti pervenuti da parte dei Comuni.
“Non può essere il Governo – ha detto l’assessore Dentamaro – ad assumere una decisione che ha ricadute così significative sul territorio”.
Questo lascerebbe presupporre che la competenza dovrebbe essere tutta in capo al Consiglio regionale. Ma così non sarà.

Pur vincendo alcune resistenze, la Commissione ha deciso di consegnare tutta la documentazione al presidente del Consiglio perché si faccia carico di consegnarla al governo nazionale.

Questa scelta eviterà sicuramente al Consiglio regionale una battaglia “tutti contro tutti” su una materia che crea non pochi ma di pancia. Il messaggio è chiaro: “Il governo ha innescato questa mina, allora completi il misfatto”.
Alcuni consiglieri all’interno della Commissione avrebbero voluto invece decidere del destino dei propri territori, ma così non sarà. Almeno per ora.

Intanto il vicepresidente del Consiglio regionale, Antonio Maniglio (PD) ha presentato alla VII Commissione consiliare (Affari istituzionali), riunitasi per discutere in merito al riordino delle Province un ordine del giorno, da sottoporre all’attenzione del Consiglio regionale.

L’ordine del giorno facendo riferimento proprio alla legge 135/2012 che “prevede un’ulteriore riduzione delle funzioni assegnate alle Province”, rivolge un appello al Parlamento “perché si proceda alla modifica della Costituzione e a sopprimere tutte le Province e si trasferiscano funzioni e risorse alle città capoluogo e alle unioni dei comuni, in quanto istituzioni rappresentative delle comunità e, in quanto tali, riconosciute dai cittadini come punto di riferimento per i loro bisogni”.

L’odg, inoltre impegna la Giunta regionale “a presentare entro il mese di ottobre un disegno di legge che, in attuazione della normativa nazionale, regolamenti l’organizzazione, la funzione e i poteri delle unioni intercomunali della Puglia”.

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