BARI. “La UIL ha sempre sostenuto il diritto al lavoro senza privilegi, radicato esclusivamente sul principio di meritocrazia. Ecco perché, per ciò che concerne la questione Petruzzelli, siamo stati, fin dai primi giorni, assidui sostenitori della tesi secondo la quale tutti coloro i quali coltivassero l’aspirazione, legittima in considerazione dell’importanza del teatro barese, di esprimere il proprio talento artistico su tale palcoscenico, dovessero partecipare ad audizioni, logica prassi nel contesto occupazionale teatrale ed artistico in generale”.
Aldo Pugliese, Segretario Generale della UIL di Puglia e di Bari, ribadisce come quello che passa attraverso le audizioni, senza corsie preferenziali, sia un “percorso, peraltro condiviso e confermato dalla sentenza del tribunale del lavoro di Bari, frutto del buonsenso, che alla luce degli avvenimenti delle ultime settimane, è risultato vincente, al contrario di altre posizioni intransigenti, dalle quali abbiamo subito preso le distanze, che hanno invece ottenuto l’unico risultato di pregiudicare la programmazione del ‘Don Giovanni’, arrecando un danno considerevole non solo a livello artistico al teatro, ma anche d’immagine ed economico alla città di Bari ed alla regione, che piuttosto avrebbero bisogno del supporto di avvenimenti culturali di alto livello per fomentare la promozione turistica del territorio”.
“In quanto parti contraenti del contratto collettivo nazionale di lavoro di riferimento – chiosa Pugliese - non possiamo compartire soluzioni che calpestino i contenuti del contratto stesso e che non tutelino in egual misura tutti i lavoratori, interni ed esterni. Nel merito, trattandosi di assunzioni per la composizione della pianta organica, come da normativa vigente, l’autorizzazione a procedere è di esclusiva competenza del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, come avvenuto nel caso di specie”.
Aldo Pugliese, Segretario Generale della UIL di Puglia e di Bari, ribadisce come quello che passa attraverso le audizioni, senza corsie preferenziali, sia un “percorso, peraltro condiviso e confermato dalla sentenza del tribunale del lavoro di Bari, frutto del buonsenso, che alla luce degli avvenimenti delle ultime settimane, è risultato vincente, al contrario di altre posizioni intransigenti, dalle quali abbiamo subito preso le distanze, che hanno invece ottenuto l’unico risultato di pregiudicare la programmazione del ‘Don Giovanni’, arrecando un danno considerevole non solo a livello artistico al teatro, ma anche d’immagine ed economico alla città di Bari ed alla regione, che piuttosto avrebbero bisogno del supporto di avvenimenti culturali di alto livello per fomentare la promozione turistica del territorio”.
“In quanto parti contraenti del contratto collettivo nazionale di lavoro di riferimento – chiosa Pugliese - non possiamo compartire soluzioni che calpestino i contenuti del contratto stesso e che non tutelino in egual misura tutti i lavoratori, interni ed esterni. Nel merito, trattandosi di assunzioni per la composizione della pianta organica, come da normativa vigente, l’autorizzazione a procedere è di esclusiva competenza del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, come avvenuto nel caso di specie”.