Piano Salute: sì della V Commissione pugliese

L'Ilva di Taranto
BARI. Il Piano straordinario per la salute e l’ambiente ottiene l’approvazione della quinta Commissione con il voto contrario di Patrizio Mazza (Idv)  e l’astensione di Francesco Laddomada (PpV).

Come è noto, si tratta di istituire un centro salute e ambiente e implementare un laboratorio di igiene industriale e delle attività di bio-monitoraggio umano, che consentiranno di conoscere a quali inquinanti e in che misura sono esposti i lavoratori e i cittadini di Taranto in modo da prevenire gli effetti nocivi sulla salute.

A questo serviranno, quindi gli 8 milioni di euro stanziati dalla Regione con la legge n.18 del 12 luglio 2012 per la realizzazione del Piano straordinario Salute–Ambiente.

I fondi saranno destinati in parte alla ristrutturazione e al recupero funzionale dell’ospedale “Testa” di Taranto e all’adeguamento dei locali del Dipartimento di prevenzione della Asl (con un investimento di 4 milioni e 730mila euro), mentre i restanti 3 milioni e 270mila euro serviranno per la fase di start-up del progetto sperimentale e per il potenziamento del personale. Quarantuno le unità da reclutare (con contratto a tempo determinato della durata di due anni), e per le quali il capogruppo PdL, Rocco Palese ha chiesto (con un emendamento approvato all’unanimità) che siano indette procedure di evidenza pubblica.

Tra le attività principali del Piano, la produzione di stime aggiornate dei profili emissivi degli impianti e della ricaduta delle emissioni al suolo; lo studio della composizione chimica del particolato atmosferico; la definizione dei livelli espostivi della popolazione attraverso lo studio dei carichi corporei degli inquinanti, soprattutto su donne e bambini; il controllo negli ambienti di lavoro attraverso la creazione di un laboratorio di igiene e tossicologia industriale; la sorveglianza epidemiologica fondata sul registro di mortalità e sul registro tumori per garantire dati sempre aggiornati.

La fase di start up del progetto sarà affidata al Gruppo di lavoro costituito dai referenti di Ares, Asl Taranto e Arpa Puglia che si occuperà di coordinare i lavori, mentre gli indirizzi programmatici saranno forniti da una cabina di regia presieduta dall’assessore alle Politiche della Salute.

Sulla necessità e sull’urgenza di dare attuazione al Piano hanno insistito i capigruppo Rocco Palese (PdL) e Michele Losappio (SeL), ma anche i consiglieri Alfredo Cervellera e Michele Ventricelli (Sel) e Giovanni Brigante (PpV).
 “Si tratta di un atto doveroso - ha insistito Palese - per dare una risposta immediata e concreta all’esigenza di tutela della salute e dall’ambiente che proviene dal territorio. Un investimento che non è uno spreco, ma deriva dal bisogno di approfondire il quadro ambientale ed epidemiologico, sviluppando ricerche specifiche che chiariscano il nesso di causalità tra inquinamento e danni alla salute”.
Perplessità sono state espresse invece dal consigliere IdV, Patrizio Mazza che non ravvede l’utilità, per i cittadini di Taranto, “di un nuovo strumento di monitoraggio e prevenzione in un contesto già altamente inquinato, anche in considerazione del fatto che il futuro dell’Ilva è ancora incerto”.

Michele Ventricelli ha sottolineato che “quello che la Regione sta facendo sulla questione Ilva e sulle questioni ambientali in generale, è un atto di grande responsabilità. È evidente che nessuno di noi ha affrontato il tema specifico dell’Ilva di Taranto in maniera ideologica, altrimenti avremmo fatto chiudere tutto senza se e senza ma. Questo non sarebbe stato responsabile da parte di un governo regionale”.
Il consigliere Antonio Camporeale (Pdl) ha espresso le sue perplessità sulla necessità che la Puglia decida “una volta per tutte la sua vocazione sul tema della difficoltà di coniugare sviluppo, ambiente, salute e lavoro”.
Il consigliere de La Puglia per Vendola, Francesco Laddomada, ha deciso di astenersi dal voto perché messo nelle condizioni di ritirare un emendamento con il quale spostava l’attenzione sulla questione del trasporto oncologico a Taranto, chiedendo un intervento in favore  dei 32 dipendenti senza lavoro.

Pentassuglia ha sottolineato la necessità che questa struttura cominci immediatamente a lavorare ma non solo per Taranto, “perché in Puglia purtroppo non esiste solo l’emergenza Taranto, sono tante le questioni che meritano attenzione e monitoraggio continuo ed attento” – ha detto il presidente a conclusione dei lavori della quinta Commissione.

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