“Puliamo il mondo”: a Salve e dintorni ce n’è bisogno

Francesco Greco. Estate di fuoco, e non in senso metaforico o per le eccezionali temperature, quella appena tramontata anche nel Salento. Il trend nazionale (+ 80%) è stato rispettato: anche qui incendi a non finire. Difficili da quantificare però i danni al patrimonio naturale. “E’ stata una delle peggiori che si ricordano per i beni ambientali delle nostre coste”, afferma Legambiente Salve (centro a due passi da Santa Maria di Leuca). Otto chilometri di mare incantevole, macchia  mediterranea e sabbia finissima portano le tracce del passaggio di falangi di maleducati con una loro personale convenzione dell’uso e del possesso dei beni collettivi.

   Il fuoco ha preso d’assalto alcuni locali sul mare: si sospetta la mano della criminalità organizzata. Il reato incendiario è purtroppo, in diversi casi, la più tipica delle reazioni quando non viene soddisfatta la richiesta del “pizzo”. Fuoco sulle dune e la vegetazione, varchi aperti abusivamente, ombrelloni e sdraio piazzati sulle collinette dunali, rifiuti d’ogni sorta sparsi ovunque, parcheggi fin quasi dentro alle acque del mare, un lavaggio a due passi dalla spiaggia, rischio di nuovi insediamenti in un territorio saturo, apertura selvaggia di chioschi che deturpano la bellezza del paesaggio e quant’altro.

   “E’ questo il turismo che vogliamo?”, si chiede con una punta di retorica il presidente di Legambiente Salve Giovanni Ponzetta. Che fare? “Unire tutte le forze per proteggere il nostro litorale che va da Posto Vecchio a Lido Marini, prima che gli ombrelloni sostituiscano i bellissimi gigli rimasti”. E’ un bellissimo fiore caratteristico che pare originario dell’Albania dove lo chiamano “pankrtiu illiricum”. Intanto a Salve hanno cominciato aderendo a “Puliamo il mondo”, iniziativa internazionale di Legambiente a cui hanno partecipato volontari e gli scolari delle quinte classi del paese.

   Dopo una full immersion sui cenni storici e naturalistici delle marine salvesi, e su come la presenza umana può alterare talvolta irrimediabilmente gli ecosistemi, tutti sono stati forniti di un kit per la raccolta differenziata che ha interessato il mitico tratto di costa davanti all’Isola della Fanciulla. Quindi una gita in barca offerta da ”Blu Shark”. A livello pedagogico può anche bastare: se cambiamento culturale verrà nel rapporto fra uomo e ambiente, in direzione di una nuova armonia, non potrà che venire dalle future generazioni.    


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