ROMA. "Lo stato in cui versa la piu' grande industria culturale del Paese e' lo specchio della situazione italiana, caratterizzata dalla presenza ingombrante ed elefantiaca dei partiti che più che preoccuparsi di organizzare la democrazia, occupano tutti i luoghi della democrazia". Lo scrive Nichi Vendola, in un post che appare sul sito internet www.nichivendola.it e in cui annuncia che oggi pomeriggio sara' presente in Piazza Farnese, a Roma all'evento "Notte bianca della Rai" promossa da una serie di associazioni tra cui MoveOn, Articolo21, Fnsi, Libera, e tante altri e che vedra' la partecipazione di artisti, giornalisti, uomini della cultura, esponenti politici. "Non sono piu' accettabili le imposizioni e i controlli della politica che - prosegue Vendola - ha la presunzione di considerare come cosa propria un'azienda di Stato".
"Fuori i partiti dalla Rai, bisogna che tramonti la stagione delle nomine ad hoc, delle spartizioni, dei telegiornali di partito, delle ingerenze sulla vigilanza e sui contenuti della tv di Stato. La Rai - insiste Vendola - e' stata vilipesa, vituperata e poi mortificata da editti bulgari, telefonate in diretta alle trasmissioni televisive scomode per cercare di intimidire i conduttori e inibire il dibattito, e lentamente ha perso il ruolo di punto di riferimento della cultura italiana. Investire in cultura vuol dire anche salvaguardare il ruolo della Rai: innanzitutto, va abolita la legge Gasparri; in secondo luogo, la Rai deve restare pubblica, deve favorire la programmazione del cinema italiano ed europeo e deve contribuire allo sviluppo di un mercato concorrenziale di produttori indipendenti, molto spesso ostacolati dai grossi produttori internazionali. Inoltre, il Consiglio di Amministrazione non puo' essere prerogativa dei partiti, ma deve prevedere l'inserimento di figure di garanzia per i cittadini e per i lavoratori. Il ruolo pubblico della Rai e la tutela della sua indipendenza - conclude Vendola - e' un tema delicato e strategico, su cui sarebbe opportuno che si esprimessero anche gli altri partiti e gli altri candidati alle primarie, perche' questo e' un argomento che ha a che fare con il rinnovamento reale del Paese". Il programma completo della serata su: www.nottebiancarai.it
"Fuori i partiti dalla Rai, bisogna che tramonti la stagione delle nomine ad hoc, delle spartizioni, dei telegiornali di partito, delle ingerenze sulla vigilanza e sui contenuti della tv di Stato. La Rai - insiste Vendola - e' stata vilipesa, vituperata e poi mortificata da editti bulgari, telefonate in diretta alle trasmissioni televisive scomode per cercare di intimidire i conduttori e inibire il dibattito, e lentamente ha perso il ruolo di punto di riferimento della cultura italiana. Investire in cultura vuol dire anche salvaguardare il ruolo della Rai: innanzitutto, va abolita la legge Gasparri; in secondo luogo, la Rai deve restare pubblica, deve favorire la programmazione del cinema italiano ed europeo e deve contribuire allo sviluppo di un mercato concorrenziale di produttori indipendenti, molto spesso ostacolati dai grossi produttori internazionali. Inoltre, il Consiglio di Amministrazione non puo' essere prerogativa dei partiti, ma deve prevedere l'inserimento di figure di garanzia per i cittadini e per i lavoratori. Il ruolo pubblico della Rai e la tutela della sua indipendenza - conclude Vendola - e' un tema delicato e strategico, su cui sarebbe opportuno che si esprimessero anche gli altri partiti e gli altri candidati alle primarie, perche' questo e' un argomento che ha a che fare con il rinnovamento reale del Paese". Il programma completo della serata su: www.nottebiancarai.it
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