MILANO. "Questo in realtà è un processo alla mia vita privata, alle feste nella mia residenza di Arcore, si tratta di una intrusione senza precedenti nella vita di un cittadino". Lo ha sostenuto Silvio Berlusconi in sede di dichiarazioni spontanee nel processo di Milano che in relazione al caso Ruby lo vede imputato di concussione e prostituzione minorile.
"Non ho mai avuto rapporti intimi con Ruby, le avevo solo concesso tramite il mio amministratore un prestito perché lei mi aveva detto di poter diventare socia di un centro estetico", ha aggiunto Berlusconi, il quale ha spiegato inoltre di aver fatto la telefonata in Questura la sera del 27 maggio 2010 "solo per evitare conseguenze diplomatiche negative dal momento che Ruby aveva raccontato di essere figlia di una cantante egiziana e imparentata con la famiglia Mubarak".
"Non ho mai avuto rapporti intimi con Ruby, le avevo solo concesso tramite il mio amministratore un prestito perché lei mi aveva detto di poter diventare socia di un centro estetico", ha aggiunto Berlusconi, il quale ha spiegato inoltre di aver fatto la telefonata in Questura la sera del 27 maggio 2010 "solo per evitare conseguenze diplomatiche negative dal momento che Ruby aveva raccontato di essere figlia di una cantante egiziana e imparentata con la famiglia Mubarak".