Ruby: Berlusconi, mai pagato in vita mia per sesso

La marocchina Ruby, al centro del processo milanese che vede Berlusconi imputato
MILANO. Silvio Berlusconi non ci sta alle accuse delatorie sui presunti rapporti intimi avuti ad Arcore con le sue giovani e belle ospiti e in aula, durante il processo che lo vede imputato sui presunti favori alla marocchina Ruby, rilascia alcune dichiarazioni spontanee ai giudici. ''Non c'e' mai stata da parte mia nessuna dazione di denaro per ottenere in cambio rapporti intimi, questo non e' mai successo nella mia vita''. Cosi' l'ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha ribadito nell'aula del processo Ruby di non aver mai organizzato ad Arcore festini a sfondo sessuale.


Dal Cavaliere, che ha reso nell'aula una serie di dichiarazioni spontanee, anche parole in difesa delle ragazze ospitate ad Arcore: ''Nessuna delle mie ospiti puo' essere qualificata come una escort''. Dito puntato, percio', sulle accuse ipotizzate dalla procura di Milano: ''Questo processo penale - ha lamentato Berlusconi - ha causato danni assurdi alla vita di tutte queste ragazze''. E ancora ''questo processo si e' trasformato in una mostruosa diffamazione nei confronti miei e di tutte le ragazze che ho ospitato''.

Silvio Berlusconi all'uscita del tribunale
Il bunga-bunga - L'espressione bunga-bunga nasce da una battuta che ho ripetuto più volte e che è stata riportata anche dalla stampa". "Non ho mai esercitato pressioni sui funzionari della questura di Milano", ha affermato Berlusconi. L'ex premier è accusato di concussione e prostituzione minorile. "Si è favoleggiato molto sulle serate nella mia residenza privata con chiari intenti diffamatori e con una intrusione nella vita privata di un cittadino". E' quanto ha affermato Silvio Berlusconi in sede di dichiarazioni spontanee nel processo milanese sul caso Ruby.

Le serate ad Arcore - Le serate ad Arcore si svolgevano con delle "cene in una grande sala da pranzo, nelle quali io ero al centro della tavola e monopolizzavo l'attenzione cantando, parlando di sport, di politica e di gossip". Così Berlusconi ha spiegato davanti ai giudici del processo sul caso Ruby come andavano le serate nella sua residenza di Villa San Martino. Berlusconi contattò, la notte tra il 27 e il 28 maggio del 2010 la questura di Milano, nei cui uffici si trovava Ruby "per evitare complicazioni diplomatiche" perché "volevo aiutare" la ragazza. L'ex premier ha spiegato che quella sera, quando contattò gli uffici di via Fatebenefratelli, si trovava a Parigi dove ricevette la telefonata di Miram Loddo che lo avvisava.

Ruby fa ironia su una foto di Lele Mora
La figlia di Mubarak - Dopo un incontro a Villa Madama con il presidente egiziano "rimasi nel convincimento che Ruby avesse un legame parentale con Mubarak". Lo ha chiarito Silvio Berlusconi nel corso del processo con al centro la giovane marocchina e le serate ad Arcore.

"Una condanna già decisa" - Berlusconi ha spiegato di aver letto su alcuni giornali "che questo tribunale avrebbe già deciso per la mia condanna". E ha aggiunto in sede di dichiarazioni spontanee: "Spero non sia così, altrimenti questo sarebbe un paese incivile e barbaro". "Ipotizzare che volessi tenere segreto il contenuto delle serate della mia residenza di Arcore é risibile". E' un passaggio delle dichiarazioni spontanee rese oggi in aula da Silvio Berlusconi al processo Ruby. L'ex premier ha spiegato che nel processo "l'erroneo e pretestuoso filo conduttore" sono le feste a villa San Martino.

Il nuovo attacco ai giudici - Nel corso delle sue dichiarazioni spontanee nel processo sul caso Ruby, il Cavaliere ha ripetuto l'ormai celebre espressione "l'Italia è il Paese che amo" che pronunciò quando scese in campo. "In Italia, che è il Paese che amo - ha detto l'ex premier - deve esserci la certezza sull'imparzialità dei giudici". "Non ho mai avuto timore che i miei ospiti raccontassero di accadimenti indecenti nella mia abitazione". Così Berlusconi spiegando lo svolgimento delle feste ad Arcore. L'ex premier ha spiegato di "escludere con assoluta tranquillità" che a Villa San Martino "si siano mai svolte scene di natura sessuale".

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