BARI. "E' giusto che anche Brindisi abbia dal Governo centrale specifiche attenzioni al territorio e ai cittadini come fortunatamente sta accadendo a Taranto negli ultimi mesi. Ritengo che la situazione della provincia brindisina in tema di inquinamento ambientale e di incidenza di tumori non sia di molto differente da quella tarantina. D'altronde non è un caso che Brindisi sia classificata come area ad “elevato rischio ambientale” e come tale abbisognevole di urgenti azioni di bonifica. Così come sarebbe opportuno ammodernare e potenziare la rete di monitoraggio di sostanze inquinanti disperse nell'aria in particolare dai grandi insediamenti industriali. A Brindisi, è noto, l'incidenza dei tumori, in particolare quelli all'apparato respiratorio, è superiore a quella di quasi tutte le città d'Italia.
Asl di Brindisi e Arpa devono essere in prima linea nell'offrirci risposte chiare sull'aumento anomalo dell'incidenza tumorale e sull'eventuale nesso con lo sforamento dei livelli di inquinamento. Controlli maggiori e più dettagliati dovrebbero essere compiuti sui grandi impianti industriali brindisini perchè il caso Taranto ha fatto capire a tutti che quanto rilevato ufficialmente in questi anni è differente dalla realtà che in queste settimane stiamo scoprendo.Taranto e Brindisi vanno monitorati allo stesso modo e con lo stesso impegno ed è ciò che ho proposto le scorse settimane in Consiglio regionale e che continuerò a chiedere con insistenza. Brindisi e Taranto sono, per definizione del Consiglio dei Ministri, sin dal 1990, “area ad elevato rischio ambientale”.
Ora tutta l'Italia guarda, giustamente con attenzione, al caso Taranto dopo che è intervenuta la Procura a sequestrare gli impianti dell'Ilva. Dobbiamo sperare anche nel Brindisino in un intervento della Magistratura o la Politica può riappropriarsi dei suoi compiti e sollecitare i Governi Vendola e Monti a dedicare attenzioni e risorse finanziare in misura ragionevole anche a Brindisi per un migliore e più ampio monitoraggio ambientale, uno studio proficuo sullo stato di salute della popolazione e avviare finalmente tutte le opere necessarie per le bonifiche? Cosa si aspetta ad intervenire su Brindisi? Non è ancora sufficiente il lungo elenco di coloro che sono morti di tumore?
Come è stato evidenziato nella commissione regionale Sanità , di cui sono vice presidente, a Brindisi vi è un eccesso di neoplasie alla pleura nei maschi e di tumori alla laringe nelle donne. C'è poi anche un'aumentata prevalenza di tumori polmonari tra le donne residenti nel comune di Ceglie Messapica e poi vi sono le malformazioni congenite nei neonati e l’aumento dei livelli di inquinanti nell’aria, nel centro di Brindisi, in determinate condizioni meteorologiche.
Lo ha detto chiaramente anche il dottor Maurizio Portaluri, primario del reparto di Radioterapia dell'ospedale Perrino di Brindisi, intervento sul nesso inquinamento e incidenza tumorale, che Brindisi ha troppe analogie con Taranto ed è anche per questo che è urgente rendere operativo il registro tumori oltre che effettuare studi dettagliati su tale fenomeno, sulla falsariga di quelli a disposizione della magistratura di Taranto. Insomma, Brindisi non sia considerata figlia di un 'Dio minore'".
A riferirlo in una nota il consigliere regionale Maurizio Friolo (Pdl).
Asl di Brindisi e Arpa devono essere in prima linea nell'offrirci risposte chiare sull'aumento anomalo dell'incidenza tumorale e sull'eventuale nesso con lo sforamento dei livelli di inquinamento. Controlli maggiori e più dettagliati dovrebbero essere compiuti sui grandi impianti industriali brindisini perchè il caso Taranto ha fatto capire a tutti che quanto rilevato ufficialmente in questi anni è differente dalla realtà che in queste settimane stiamo scoprendo.Taranto e Brindisi vanno monitorati allo stesso modo e con lo stesso impegno ed è ciò che ho proposto le scorse settimane in Consiglio regionale e che continuerò a chiedere con insistenza. Brindisi e Taranto sono, per definizione del Consiglio dei Ministri, sin dal 1990, “area ad elevato rischio ambientale”.
Ora tutta l'Italia guarda, giustamente con attenzione, al caso Taranto dopo che è intervenuta la Procura a sequestrare gli impianti dell'Ilva. Dobbiamo sperare anche nel Brindisino in un intervento della Magistratura o la Politica può riappropriarsi dei suoi compiti e sollecitare i Governi Vendola e Monti a dedicare attenzioni e risorse finanziare in misura ragionevole anche a Brindisi per un migliore e più ampio monitoraggio ambientale, uno studio proficuo sullo stato di salute della popolazione e avviare finalmente tutte le opere necessarie per le bonifiche? Cosa si aspetta ad intervenire su Brindisi? Non è ancora sufficiente il lungo elenco di coloro che sono morti di tumore?
Come è stato evidenziato nella commissione regionale Sanità , di cui sono vice presidente, a Brindisi vi è un eccesso di neoplasie alla pleura nei maschi e di tumori alla laringe nelle donne. C'è poi anche un'aumentata prevalenza di tumori polmonari tra le donne residenti nel comune di Ceglie Messapica e poi vi sono le malformazioni congenite nei neonati e l’aumento dei livelli di inquinanti nell’aria, nel centro di Brindisi, in determinate condizioni meteorologiche.
Lo ha detto chiaramente anche il dottor Maurizio Portaluri, primario del reparto di Radioterapia dell'ospedale Perrino di Brindisi, intervento sul nesso inquinamento e incidenza tumorale, che Brindisi ha troppe analogie con Taranto ed è anche per questo che è urgente rendere operativo il registro tumori oltre che effettuare studi dettagliati su tale fenomeno, sulla falsariga di quelli a disposizione della magistratura di Taranto. Insomma, Brindisi non sia considerata figlia di un 'Dio minore'".
A riferirlo in una nota il consigliere regionale Maurizio Friolo (Pdl).