BARI. "L'allarme sulla sorte dei 1700 dipendenti della sanita' che non potranno proseguire il loro impegno dal 1° novembre prossimo e' percepito da tutti. Cosi' come l'esodo di altri 500 operatori, entro dicembre, finira' per aggravare un quadro, sui servizi sanitari pugliesi che, definirlo precario e' puro eufemismo". Lo afferma Biagio D'Alberto, segretario generale della Cgil Funzione Pubblica della Puglia.
"La carenza di personale - aggiunge - sta determinando, nelle singole Asl di Puglia, chiusure ed accorpamenti di reparti e soppressione di alcuni servizi. La cosa pero' piu' sconcertante e' che in questo disastro generale, c'e' un vuoto di iniziative, dove i diversi livelli decisionali recitano a soggetto. Il governo - prosegue D'Alberto - non apre alcuno spiraglio ad una situazione straordinaria per garantire una copertura minima di servizi essenziali; lasciando a futura memoria la deroga del 15% del turn over. Regione Puglia ed Asl sembrano avere le mani legate, nel rispetto della normativa vigente, magari sperando che qualche Prefetto proclami l'emergenza sanitaria.
Tutto cio' - conclude il sindacalista - sta determinando il dramma di tanti operatori sanitari che non possono continuare la loro attivita' lavorativa e l'ennesimo sacrificio per i cittadini pugliesi che sono privati di un diritto che si assottiglia sempre di piu'.
"La carenza di personale - aggiunge - sta determinando, nelle singole Asl di Puglia, chiusure ed accorpamenti di reparti e soppressione di alcuni servizi. La cosa pero' piu' sconcertante e' che in questo disastro generale, c'e' un vuoto di iniziative, dove i diversi livelli decisionali recitano a soggetto. Il governo - prosegue D'Alberto - non apre alcuno spiraglio ad una situazione straordinaria per garantire una copertura minima di servizi essenziali; lasciando a futura memoria la deroga del 15% del turn over. Regione Puglia ed Asl sembrano avere le mani legate, nel rispetto della normativa vigente, magari sperando che qualche Prefetto proclami l'emergenza sanitaria.
Tutto cio' - conclude il sindacalista - sta determinando il dramma di tanti operatori sanitari che non possono continuare la loro attivita' lavorativa e l'ennesimo sacrificio per i cittadini pugliesi che sono privati di un diritto che si assottiglia sempre di piu'.
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