Scaricava illegalmente acque reflue, sequestrato frantoio a Lecce
LECCE. Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Lecce, Annalisa De Benedictis, ha disposto il sequestro preventivo di un opificio oleario in localita' 'Paduli' nel comune di Supersano dove, a gennaio scorso, venne scoperto dai finanzieri della Tenenza di Casarano uno scarico indiscriminato di acque reflue provenienti dalla lavorazione delle olive con rilevanti fenomeni di ruscellamento e lagunaggio che, attraverso un complesso sistema di pompe e tubazioni nascoste sotto il terreno, finiva nei canali di convoglio delle acque piovane fino a giungere all'interno di una vasca di decantazione del Consorzio di Bonifica Ugento e 'Li foggi', riempiendone gli invasi ed interessando, da ultimo, la falda acquifera sottostante.
Il fatto e' avvenuto in un'area ad alta pericolosita' idraulica ed in zona classificata dal Piano Urbanistico Tematico territoriale Regionale come Oasi di Protezione faunistica, a ridosso della collina che sovrasta il centro urbano, con pinete e distese di macchia mediterranea.
Con questo provvedimento il giudice, accogliendo gli esiti delle indagini svolte dalle Fiamme Gialle e delle perizie compiute dal consulente tecnico d'ufficio, ha ordinato il sequestro preventivo dell'intero frantoio, quindi del fabbricato di circa 1700 metri quadri con all'interno due linee industriali a ciclo continuo, compresi altri macchinari ed attrezzature utilizzati per la produzione olearia adottando, tutte le misure necessarie a scongiurare il protrarsi della condotta illecita del presidente della cooperativa agricola, un 69enne del posto, con ulteriore conseguente danno ambientale. Il valore dei beni strumentali sottoposti a sequestro preventivo dalla Guardia di Finanza e' pari a circa 1 milione di euro.
Il fatto e' avvenuto in un'area ad alta pericolosita' idraulica ed in zona classificata dal Piano Urbanistico Tematico territoriale Regionale come Oasi di Protezione faunistica, a ridosso della collina che sovrasta il centro urbano, con pinete e distese di macchia mediterranea.
Con questo provvedimento il giudice, accogliendo gli esiti delle indagini svolte dalle Fiamme Gialle e delle perizie compiute dal consulente tecnico d'ufficio, ha ordinato il sequestro preventivo dell'intero frantoio, quindi del fabbricato di circa 1700 metri quadri con all'interno due linee industriali a ciclo continuo, compresi altri macchinari ed attrezzature utilizzati per la produzione olearia adottando, tutte le misure necessarie a scongiurare il protrarsi della condotta illecita del presidente della cooperativa agricola, un 69enne del posto, con ulteriore conseguente danno ambientale. Il valore dei beni strumentali sottoposti a sequestro preventivo dalla Guardia di Finanza e' pari a circa 1 milione di euro.
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