GROSSETO. Poche parole e tanto nervosismo. Si può riassumere così la prima comparsa in aula dell'ex comandante Costa Concordia Francesco Schettino. Una stretta di mano con uno dei naufraghi e via a nuove accuse al timoniere. E' stata sospesa per una eccezione dei difensori di Francesco Schettino l'udienza dell'incidente probatorio sul naufragio della Costa Concordia avvenuto al Giglio lo scorso 13 gennaio e costato la vita a 32 persone, ha tutti i riflettori puntati addosso.
L'indagato numero uno, ha chiesto in aula, al Teatro Moderno di Grosseto, che nella maxiperizia si prendesse in considerazione la posizione del timoniere indonesiano, che eseguiva i suoi ordini. Appena prima di urtare contro gli scogli, il timoniere, come si evince dalla scatola nera, non solo "non esegue prontamente quanto ordinato", ma "sbaglia la direzione di accostata. E cioé "quando il comandante decide di passare da barra al centro fino a 20 gradi barra a sinistra, il timoniere va a dritta arrivando fino a circa 20 gradi, come se avesse inteso dritta al posto di sinistra, per poi riportare la barra a sinistra, come ordinato, con un ritardo significativo". Un errore che gli inquirenti hanno fin qui attribuito alla concitazione di quei momenti, e che non è mai stato ritenuto un "decisivo". Il gip è in camera di consiglio per valutare l'eccezione.
Nella prima parte dell'udienza è stato un Francesco Schettino "nervoso, agitato, che si morde le unghie e che digita continuamente sulla tastiera del cellulare", ma anche "terribilmente dispiaciuto". E' quello che hanno raccontato alcuni sopravvissuti di nazionalità tedesca. "Schettino si è lasciato salutare, gli abbiamo dato la mano, e ci ha spiegato di sentirsi terribilmente dispiaciuto".
Disappunto poi tra i naufraghi di nazionalità tedesca, perché non c'è traduzione di quanto viene detto in aula né delle registrazioni audio che vengono proposte, con scritte in italiano, dagli schermi allestiti all'interno del teatro. "Sì, la verità deve essere appurata" ha detto l'ex comandante.
Intanto, la difesa di Ciro Ambrosio, il primo ufficiale principale indagato dopo Francesco Schettino, ha detto che "l'analisi della scatola nera fornita dai periti del gip di Grosseto non contiene "punti controversi" e tutto è stato registrato con precisione. Per il suo avvocato Salvatore Catalano, la perizia dimostra che "Ambrosio non c'entra nulla" ed "è uno dei tanti ufficiali che si è dato da fare, senza ancora avere avuto l'ordine di abbandonare la nave, per far scendere a terra i passeggeri".
Le 270 pagine della perizia sul naufragio della Costa Concordia sono state consegnate dai tecnici nominati dal gip di Grosseto ai primi di settembre e da stamattina, probabilmente per l'intera settimana, saranno l'oggetto della discussione, delle obiezioni e dei botta e risposta tra le parti in causa.
L'indagato numero uno, ha chiesto in aula, al Teatro Moderno di Grosseto, che nella maxiperizia si prendesse in considerazione la posizione del timoniere indonesiano, che eseguiva i suoi ordini. Appena prima di urtare contro gli scogli, il timoniere, come si evince dalla scatola nera, non solo "non esegue prontamente quanto ordinato", ma "sbaglia la direzione di accostata. E cioé "quando il comandante decide di passare da barra al centro fino a 20 gradi barra a sinistra, il timoniere va a dritta arrivando fino a circa 20 gradi, come se avesse inteso dritta al posto di sinistra, per poi riportare la barra a sinistra, come ordinato, con un ritardo significativo". Un errore che gli inquirenti hanno fin qui attribuito alla concitazione di quei momenti, e che non è mai stato ritenuto un "decisivo". Il gip è in camera di consiglio per valutare l'eccezione.
Nella prima parte dell'udienza è stato un Francesco Schettino "nervoso, agitato, che si morde le unghie e che digita continuamente sulla tastiera del cellulare", ma anche "terribilmente dispiaciuto". E' quello che hanno raccontato alcuni sopravvissuti di nazionalità tedesca. "Schettino si è lasciato salutare, gli abbiamo dato la mano, e ci ha spiegato di sentirsi terribilmente dispiaciuto".
Disappunto poi tra i naufraghi di nazionalità tedesca, perché non c'è traduzione di quanto viene detto in aula né delle registrazioni audio che vengono proposte, con scritte in italiano, dagli schermi allestiti all'interno del teatro. "Sì, la verità deve essere appurata" ha detto l'ex comandante.
Intanto, la difesa di Ciro Ambrosio, il primo ufficiale principale indagato dopo Francesco Schettino, ha detto che "l'analisi della scatola nera fornita dai periti del gip di Grosseto non contiene "punti controversi" e tutto è stato registrato con precisione. Per il suo avvocato Salvatore Catalano, la perizia dimostra che "Ambrosio non c'entra nulla" ed "è uno dei tanti ufficiali che si è dato da fare, senza ancora avere avuto l'ordine di abbandonare la nave, per far scendere a terra i passeggeri".
Le 270 pagine della perizia sul naufragio della Costa Concordia sono state consegnate dai tecnici nominati dal gip di Grosseto ai primi di settembre e da stamattina, probabilmente per l'intera settimana, saranno l'oggetto della discussione, delle obiezioni e dei botta e risposta tra le parti in causa.
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