BARI. Si apre domani, sabato 20 ottobre, al Teatro Petruzzelli di Bari, “Ci sono più cose in cielo e in terra…”, la stagione di prosa 2012/13 del Comune di Bari organizzata dal Teatro Pubblico Pugliese. In scena l’Area Zelig con “Sogno di una notte di mezza estate” di William Shakespeare per la regia di Gioele Dix. Repliche domenica 21 alle 18.00 e lunedì 22 alle 21.00.
“Sogno di una notte di mezza estate”
Con Alessandro Betti, Gianni Cinelli, Maria Di Biase, Katia Follesa, Corrado Nuzzo, Marco Silvestri, Marta Zoboli e con Petra Magoni e Ferruccio Spinetti. Comici e musicisti sono il mix utilizzato da Gioele Dix per affrontare la sua regia del Sogno. L’idea nasce dalla convinzione che proprio un testo classico possa essere il terreno ideale per artisti abituati a dare un corpo del tutto singolare e inimitabile alle parole e ai suoni che si trovano a interpretare. In questa versione del Sogno, ambientata in una sorta di selva periferica post industriale, le tradizionali gerarchie fra i personaggi vengono sovvertite. È la compagnia dei comici artigiani a dominare la scena, a impadronirsi a sorpresa di tutti i ruoli e a diventare il perno essenziale attorno a cui ruota l’intera vicenda. E così il gruppo di fragili, ma combattivi, mestieranti della risata cercherà di mantenersi integro nella lunga e famigerata notte di metà estate, fra esuberanze giovanili e promesse non mantenute, oscuri presagi e provocazioni, colpi di genio e cialtronerie, amori che muoiono troppo in fretta e sostanze proibite che minacciano il loro già precario equilibrio.
Il prossimo spettacolo in programma per la stagione comunale di prosa il 26 ottobre al Teatro Royal è “La Parola padre”, Teatro Koreja, regia di Gabriele Vacis, replica cadeau per gli abbonati.
“Sogno di una notte di mezza estate”
Con Alessandro Betti, Gianni Cinelli, Maria Di Biase, Katia Follesa, Corrado Nuzzo, Marco Silvestri, Marta Zoboli e con Petra Magoni e Ferruccio Spinetti. Comici e musicisti sono il mix utilizzato da Gioele Dix per affrontare la sua regia del Sogno. L’idea nasce dalla convinzione che proprio un testo classico possa essere il terreno ideale per artisti abituati a dare un corpo del tutto singolare e inimitabile alle parole e ai suoni che si trovano a interpretare. In questa versione del Sogno, ambientata in una sorta di selva periferica post industriale, le tradizionali gerarchie fra i personaggi vengono sovvertite. È la compagnia dei comici artigiani a dominare la scena, a impadronirsi a sorpresa di tutti i ruoli e a diventare il perno essenziale attorno a cui ruota l’intera vicenda. E così il gruppo di fragili, ma combattivi, mestieranti della risata cercherà di mantenersi integro nella lunga e famigerata notte di metà estate, fra esuberanze giovanili e promesse non mantenute, oscuri presagi e provocazioni, colpi di genio e cialtronerie, amori che muoiono troppo in fretta e sostanze proibite che minacciano il loro già precario equilibrio.
Il prossimo spettacolo in programma per la stagione comunale di prosa il 26 ottobre al Teatro Royal è “La Parola padre”, Teatro Koreja, regia di Gabriele Vacis, replica cadeau per gli abbonati.
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