"Sparizione da sito della Regione società partecipate", interrogazione del Pdl


BARI. Il Consigliere Regionale PDL Nino Marmo, Vice Presidente del Consiglio Regionale, ha rivolto al Presidente della Regione ed all’assessore alla “Trasparenza” una interrogazione a risposta scritta in cui ha preliminarmente denunciato che “sul Sito Istituzionale della Giunta Regionale cliccando sulla sinistra alla voce “Strutture regionali” automaticamente si viene rimandati ad un “sottoelenco” che indica: Strutture Giunta . Strutture Consiglio – Servizio Stampa della Giunta Regionale – Avvocatura Regionale – Nucleo di Valutazione – Agenzie Regionali.
Fino a ieri nel sopra citato “sottoelenco” vi era anche l’indicazione di Enti, autorità e società partecipate. Improvvisamente, come detto, è stato eliminato il rinvio agli Enti, autorità e società partecipate che erano così elencate: “InnovaPuglia S.p.a.; SEAP - Società Esercizio Aeroporti Puglia; Fiera del Levante; STP - Società Trasporti Pubblici di Terra d'Otranto; Terme di Santa Cesarea – Lecce; Acquedotto Pugliese S.p.A.; Unione Regionale delle Bonifiche; Consorzio Di Bonifica Terre d'Apulia; Consorzio per la Bonifica della Capitanata; Consorzio per la Bonifica Speciale dell'Arneo; Consorzio di Bonifica Ugento e Li Foggi; Consorzio di Bonifica Stornara e Tara; Consorzio per la Bonifica Montana del Gargano; Consorzio A.S.I Foggia; Istituti Autonomi Case Popolari; IPRES - Istituto Pugliese di Ricerche Economiche e Sociali; Apulia Film Commission.” L’interrogante chiede pertanto di “sapere per quale ragione è stato attuato questo oscuramento degli Enti, autorità e società partecipate della Regione Puglia”.

Marmo ha altresì dichiarato che “al mistero di tale sparizione se ne aggiunge un altro sulla mancata citazione nel suddetto sito di enti anch’essi partecipati dalla Regione quali l’ARIF, il Teatro Pubblico pugliese, il Petruzzelli, Pugliapromozione ed i rimanenti Consorzi ASI. Insieme, tali misteri sembrano avvalorare le reiterate e documentate denunce sulla scarsa trasparenza e sulla gestione allegra e politicamente targata di tali Enti, che si configurano ampiamente come reconditi quanto pesanti “costi della politica” e che richiedono da parte degli organi del Consiglio un’azione specifica di monitoraggio non più rinviabile, anche al fine di evitare che spese improduttive si scarichino prima o poi sulle spalle dei cittadini pugliesi.” /

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