Taranto: Cervellera, "Servono atti concreti e tempestivi”

BARI. “I dati terrificanti, resi noti dal Ministro della Salute Balduzzi, sull'aumento dei tumori a Taranto fanno esplodere un giustificato allarme sociale nella città, difficilmente contenibile se non ci sarà un immediata azione del Governo nazionale e regionale.
Prendo atto che lo stesso Ministro ha fatto riferimento al Decreto Salute per ‘focalizzare le esigenze di Taranto nell'ambito del potenziamento del turn over del personale e delle strutture sanitarie’, oltre alla necessità di potenziare la protezione sanitaria del territorio con la diagnosi precoce e la prevenzione.
Ma data la straordinarietà del momento deve agire con tempestività.
Incominci a rispondere positivamente all'Assessore Attolini circa l'assunzione immediata dei medici tarantini destabilizzati attraverso la procedura della ‘conciliazione’, poi si impegni ad ottenere una deroga dal Governo per assumere il 100% ( e non il 15%) del turn over personale medico, paramedico e amministrativo della ASL di Taranto: senza soldati non se ne combattono guerre (e questa è una guerra terribile che va combattuta con tutte le armi disponibili).
Infine, finanzi come Ministero, così come ha fatto la Regione Puglia, un Piano Straordinario della salute per Taranto, consentendo uno screening di tutti i lavoratori dell'Ilva e degli abitanti dei Tamburi per le patologie a rischio e la possibilità di abbattere rapidamente, con l'intervento anche della Sanità privata, le liste di attesa per porre un freno alla mobilità passiva di chi va fuori Taranto al minimo allarme per eventuali tumori o malattie collegabili, andando anche oltre il Piano di Rientro imposto alla Regione Puglia.
Questi sono atti concreti che devono immediatamente essere messi in opera dal Governo: oppure all'allarme sociale seguirà il panico o la disperazione per l'abbandono delle Istituzioni preposte a salvaguardare il diritto alla salute per i tarantini.
La Regione Puglia, nel richiedere con immediatezza un nuovo Tavolo Istituzionale con il Governo, potrebbe da subito anticipare tali misure, dando un segnale nel Piano di Rientro del 2013 di lasciare inalterati gli attuali posti letto nella sanità privata e potenziando quelli pubblici.
Il presidente Vendola ha dichiarato giustamente che ora c'è un ‘quadro di evidenze scientifiche che pone un nesso tra inquinamento e patologie e che l'Ilva non si può salvare se non si salva la salute dei tarantini’.
Noi tutto questo lo avevamo legiferato con la Legge 21/21012 sulle ‘Norme a tutela della salute, dell'ambiente sulle emissioni inquinanti per le aree pugliesi già dichiarate ad elevato rischio ambientale’, la cui imposizione nell'AIA per l'Ilva è stata fortemente voluta dalla Regione Puglia.
La redazione della prima valutazione del danno sanitario, così come prescrive la Legge e il Regolamento di attuazione, è stata già avviata con la riunione del 8 Ottobre u.s. dell'Arpa, dell'Ares e dell'Asl Taranto, che devono tener conto dello Studio Sentieri come di tutti gli studi epidemiologici esistenti.
Chiediamo agli organi preposti uno sforzo eccezionale per concludere i lavori in tempi celeri.
Riva non ha scampo: esegua subito le prescrizioni ordinate dalla Magistratura, bloccando i pestiferi veleni immessi nel territorio con la bonifica degli impianti Ilva posti sotto sequestro e restituendo in termini di investimento su Taranto i miliardari profitti fatti sulla pelle dei tarantini”.
A riferirlo il Consigliere regionale Sel, Alfredo Cervellera.

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