di Redazione.
Manhattan non sembra più la città di sempre. L’uragano Sandy, con le sue vittime (tra cui bambini) che si trascina nella memoria, ha costretto la città delle luci e del rumore a fermarsi. In un silenzio che fa paura.
L’Isola più connessa del mondo rimane sconnessa, per il secondo giorno. I tunnel che la collegano alla terraferma, sono ancora chiusi, così come le scuole e gli uffici pubblici. Ogni tanto una sirena dei vigili del fuoco che prestano soccorso negli edifici invasi dalle acque dell'Hudson e dell'East River, rompono quel silenzio surreale. Gran parte di Lower Manhattan è ancora senza luce, a Central Park gli operatori forestali sono al lavoro per rimuovere i rami caduti, come riporta l’Ansa.
Il sindaco Michael Bloomberg fa sapere che Metropolitana e aeroporti resteranno ancora chiusi, e parla di «danni senza precedenti al sistema dei trasporti e a quello dell'energia elettrica». Sono oltre 5.700 i voli che sono stati cancellati. Il totale delle cancellazioni è di 15.500.
Il presidente Obama, che ha dichiarato lo stato di calamità per New York, Long Island e New Jersey, dice: «I nostri pensieri e le nostre preghiere sono rivolti a tutti coloro che sono stati colpiti». Oltre alle 69 persone che l'uragano Sandy aveva fatto passando sui Caraibi, si aggiungono le almeno 32 vittime in New Jersey, New York, Maryland, North Carolina, West Virginia, Pennsylvania e Connecticut. Ma è ancora un bilancio provvisorio. Se è troppo presto per calcolare i danni provocati dal passaggio di Sandy nella costa orientale degli Stati Uniti, non è difficile capire che New York ci metterà un po' per rialzarsi.
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