LECCE. In merito alle accuse rivolte da una signora in un servizio apparso nel tg di Telerama dell’edizione di ieri delle ore 14.30 prende posizione il gruppo consiliare di Grande Lecce.
“In riferimento alla denuncia riportata ai microfoni di Telerama di richiesta voti in cambio di danaro – scrivono in una nota il capogruppo Daniele Montinaro e i consiglieri comunali Giordana Guerrieri e Paride Mazzotta - invitiamo la signora a fare nomi e cognomi! E’ ingiusto ed inaccettabile che si facciano denunce così gravi senza circostanziare l’accaduto. Noi non ci stiamo più!
Intervenga la magistratura e faccia chiarezza nell'interesse di tutti. Se le accuse sono vere e fondate, chi si è reso protagonista di una vicenda (e di un reato !) così squallida, deve essere perseguito!
Visto che anche durante la campagna elettorale vi erano state alcune avvisaglie, mi auguro veramente che sia giunta l'ora di fare chiarezza e "pulizia" nell’interesse prima di tutto dei cittadini leccesi e poi di tutti coloro che si adoperano quotidianamente, a partire dai periodi campagna elettorale, per una politica onesta e trasparente nel solo interesse della nostra città ”.
PDL - “Come Pdl riteniamo di dover intervenire sul presunto caso di voto di scambio ai danni di una famiglia che, clamore mediatico a parte, dovrebbe formalmente dare seguito alle gravissime accuse mosse nei confronti di esponenti della politica cittadina. Sulla scia di quanto detto dal sindaco Paolo Perrone, invitiamo la signora Angela a fornire i nomi di chi avrebbe tenuto un simile comportamento, deplorevole dal punto di vista umano, etico e politico.
Intanto, non ci resta che prendere le distanze da una pratica ignobile che, se dovesse essere accertata dalle Autorità competenti, infangherebbe il nome e l'operato di tanti di noi che conservano la loro passione per la politica sana e per la loro città , tanto in campagna elettorale quanto nelle fasi amministrative. Ecco perché indignati chiediamo che escano fuori i nomi. Le indagini consentiranno di andare a fondo in questa vicenda e chi ha la coscienza a posto si eviterà gli sguardi sospetti dei cittadini, certamente delusi da fatti di questo genere.
Viviamo una fase delicata e di profonda disaffezione nei confronti della politica. Comprendiamo che denunce di questo tipo sconvolgano le coscienze e annientino la fiducia. Sparare nel mucchio è però sbagliato e nocivo nei confronti di chi opera bene”.
“In riferimento alla denuncia riportata ai microfoni di Telerama di richiesta voti in cambio di danaro – scrivono in una nota il capogruppo Daniele Montinaro e i consiglieri comunali Giordana Guerrieri e Paride Mazzotta - invitiamo la signora a fare nomi e cognomi! E’ ingiusto ed inaccettabile che si facciano denunce così gravi senza circostanziare l’accaduto. Noi non ci stiamo più!
Intervenga la magistratura e faccia chiarezza nell'interesse di tutti. Se le accuse sono vere e fondate, chi si è reso protagonista di una vicenda (e di un reato !) così squallida, deve essere perseguito!
Visto che anche durante la campagna elettorale vi erano state alcune avvisaglie, mi auguro veramente che sia giunta l'ora di fare chiarezza e "pulizia" nell’interesse prima di tutto dei cittadini leccesi e poi di tutti coloro che si adoperano quotidianamente, a partire dai periodi campagna elettorale, per una politica onesta e trasparente nel solo interesse della nostra città ”.
PDL - “Come Pdl riteniamo di dover intervenire sul presunto caso di voto di scambio ai danni di una famiglia che, clamore mediatico a parte, dovrebbe formalmente dare seguito alle gravissime accuse mosse nei confronti di esponenti della politica cittadina. Sulla scia di quanto detto dal sindaco Paolo Perrone, invitiamo la signora Angela a fornire i nomi di chi avrebbe tenuto un simile comportamento, deplorevole dal punto di vista umano, etico e politico.
Intanto, non ci resta che prendere le distanze da una pratica ignobile che, se dovesse essere accertata dalle Autorità competenti, infangherebbe il nome e l'operato di tanti di noi che conservano la loro passione per la politica sana e per la loro città , tanto in campagna elettorale quanto nelle fasi amministrative. Ecco perché indignati chiediamo che escano fuori i nomi. Le indagini consentiranno di andare a fondo in questa vicenda e chi ha la coscienza a posto si eviterà gli sguardi sospetti dei cittadini, certamente delusi da fatti di questo genere.
Viviamo una fase delicata e di profonda disaffezione nei confronti della politica. Comprendiamo che denunce di questo tipo sconvolgano le coscienze e annientino la fiducia. Sparare nel mucchio è però sbagliato e nocivo nei confronti di chi opera bene”.