Bari: Fabio Losito a 'Le idi di Marzo'

BARI. L'appuntamento di Radio Bari Città Futura con la politica e l'attualità pugliese, targato "Le idi di Marzo", prosegue inarrestabile. Ogni martedì e venerdì, a partire dalle ore 17.20 (Bari e provincia in FM 101 Mhz, streaming: http://www.baricittafutura.fm/), Stefania D’Amore, Federico Cuscito ed Antonio Bucci con la regia di Fabio Scorcia racconteranno di problematiche ed inchieste, reportage e spaccati della realtà del Mezzogiorno.

Una nuova settimana di programmazione ed interviste intensa: dopo il Consigliere della Regione Puglia Ignazio Zullo (clicca qui per ascoltare la puntata), è stato nostro ospite l'Assessore alle politiche educative e giovanili, pace e accoglienza di Bari, Fabio Losito, per parlare di immigrazione e non solo:
Italia multiculturale? – “Il dato rilevante è che a dispetto di una legislazione repressiva e che rende complicata la vita di chi abbia un progetto migratorio, i numeri dicono che è un fenomeno strutturale che non può fare che bene al nostro paese: in primis abbassa l’età media, uno dei principali fattori che ci impediscono di guardare oltre la crisi”.

Il centrodestra non ha molta simpatia verso le iniziative del Comune per gli immigrati – “Aldilà dei personalismi, il centrodestra del nostro Paese ha fatto dell’ideologia xenofoba un asse portante rispetto ai provvedimenti messi in campo. Quando si parla di situazione carceraria va detto che esistono due leggi firmate dall’attuale Presidente della Camera, che gonfiano i numeri delle presenze delle nostre galere: intanto il reato di clandestinità, introdotto dalla Bossi Fini e che ha costretto alla disperazione uomini e donne, ma c’è anche la Fini - Giovanardi.

Seconda accoglienza ed enti locali: l’Europa che sta facendo? – “Un atteggiamento di respingimento al mittente delle richieste di permesso di soggiorno, tant’è che l’aumento esponenziale delle richieste di asilo si determina sia in virtù del fatto che situazione in nord africa abbia subito un accelerazione nell’ultimo periodo, ma anche perché è l’unica strada per guadagnare tempo e non finire nella strada dell’illegalità e nella clandestinità, che è presupposto, per lo Stato, per restringere la libertà di questi uomini e rinchiuderli in un istituto penitenziario o in un Cie”.

Dal sito della Regione sparisce il link per le relazione internazionali, la posizione del Comune di Bari – “Da parte nostra c’è volontà di continuare ad offrire punti di riferimento, è attivo il centro interculturale in Strada Vallisa che ogni giorno offre la possibilità di orientarsi sui propri diritti, Goveno e Ue stanno offrendo servizi circa l’orientamento ma aldilà di queste indicazioni il problema resta di natura abitativa dopo l’ottenimento del permesso di soggiorno, e rispetto a questo governo e Ue fanno un gran parlare ma non abbiamo ancora trovato una modalità per valorizzare la presenza di queste persone”.

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