BARI. Nonostante non avesse le autorizzazioni, il titolare di un'impresa agricola di Terlizzi, in provincia di Bari, faceva estrarre dagli operai in un terreno, mediante l'utilizzo degli escavatori, il materiale roccioso poi trasformato in pietre ornamentali per l'impiego in edilizia (le cosiddette 'chiancanelle'). Per non destare sospetti il lavoro veniva effettuato di notte. All'alba, copriva con il terreno le escavazioni effettuate. E' quanto hanno scoperto i militari della Guardia di Finanza di Molfetta che hanno eseguito un sequestro preventivo di un'area estesa oltre 10 mila metri quadrati adibita a cava abusiva per l'estrazione di pietre e rocce, di 415 blocchi di pietre lavorate, pronte a essere cedute, e di due escavatori.
I militari della Finanza di Molfetta, con l'ausilio di una pattuglia e di un elicottero del Reparto aereo di Bari, sono intervenuti nella cava interrompendo l'abuso edilizio. Il responsabile e' stato denunciato all'autorita' giudiziaria. Due dei dipendenti trovati sul posto sono risultati completamente 'in nero'. Sono in corso accertamenti per stabilire se tutto il materiale estratto, una volta lavorato, sia stato regolarmente ceduto.
Tags
Bari