BARI. La Regione Puglia mobilitata contro la violenza alle donne anche in vista della giornata celebrativa del 25 novembre. La Commissione regionale pari opportunità ha presentato alla stampa, il “Tavolo permanente per azioni di contrasto alla violenza sulle donne”.
Si tratta di un organismo in sinergia con le istituzioni, la prefetture, la magistratura, le forze dell’ordine, il mondo politico, gli operatori sanitari, le associazioni antiviolenza che “nasce con l’obiettivo di assicurare un approccio inedito alle vittime e nuovi programmi d’intervento” – ha spiegato la presidente della Cpo, Rosa Cicolella.
“La Commissione pari opportunità – ha continuato Rosa Cicolella – in linea con quanto già promosso dalla Regione con l’approvazione del Piano antiviolenza, vuole sensibilizzare ulteriormente le istituzioni e il mondo politico perché si adottino misure immediate per porre fine al ‘femminicidio’ e vengano attuate politiche di contrasto ad una cattiva cultura che considera i reati contro le donne quasi dei delitti di minore gravità sociale”.
“Il tema della violenza sulle donne – ha detto il presidente del Consiglio, Onofrio Introna – è una questione cruciale, importante per un Paese democratico. È necessario tenere alta l’allerta per evitare che una inconsapevole assuefazione diventi invece, colpevole indifferenza”.
Ma il tema della violenza sulle donne è strettamente connesso a quello dei diritti negati per il presidente Introna. “Bisogna lavorare per l’inclusione – ha detto – perché i dati sul lavoro delle donne ci rappresentano una condizione ancora inaccettabile. Troppe sono le inoccupate, le disoccupate, quelle sottoposte a mobbing, soprattutto nel nostro Mezzogiorno. Negare il diritto al lavoro è anche questa una violenza inammissibile”.
E sul tema della parità di genere il presidente è ritornato anche per riaffermare l’impegno del Consiglio regionale ad approvare la legge di iniziativa popolare 50/50, doppia preferenza per la parità di genere. Una legge che è all’ordine del giorno del Consiglio regionale del prossimo 27 novembre.
I passaggi successivi, perché questa iniziativa abbia reale applicazione, saranno la modifica della legge elettorale e quella dello Statuto per ridurre i consiglieri a 50. “Passaggi fondamentali per la nostra democrazia – ha detto Introna – da una parta per la garanzia della rappresentanza femminile e dall’altra per la riduzione dei cosiddetti costi della politica”.
Da un rapporto di tutti i Pesi del mondo riuniti a Ginevra nel 2012, sul tema della violazione dei diritti umani, emerge che il “femminicidio” sebbene si manifesti in forme differenti nelle varie geografie, ha assunto proporzioni allarmanti ed è frutto di una cattiva cultura e non può e non deve essere rubricato come atto di violenza di un singolo, marito, fidanzato, convivente, ex.
Questo tema della pena e della tutela giuridica efficace, è stato approfondito dalla consigliera forense Susanna Pisano e dalla presidente della Commissione pari opportunità della Corte d’appello, Angela Tomasicchio.
Alla conferenza stampa hanno partecipato i rappresentanti delle prefetture di Bari e Foggia (Margiotta e Palumbo), che hanno rappresentato la massima disponibilità a collaborare per questo progetto e le rappresentati degli organismi di genere fra cui Annamaria Carbonelli, presidente della Consulta regionale femminile e la consigliera di parità Teresa Zaccaria, che da anni sono impegnate sui temi della rappresentanza femminile “per allontanare forme antiche ma radicate di discriminazione e garantire concretamente alle donne l’accesso e il godimento dei loro diritti fondamentali”.
Si tratta di un organismo in sinergia con le istituzioni, la prefetture, la magistratura, le forze dell’ordine, il mondo politico, gli operatori sanitari, le associazioni antiviolenza che “nasce con l’obiettivo di assicurare un approccio inedito alle vittime e nuovi programmi d’intervento” – ha spiegato la presidente della Cpo, Rosa Cicolella.
“La Commissione pari opportunità – ha continuato Rosa Cicolella – in linea con quanto già promosso dalla Regione con l’approvazione del Piano antiviolenza, vuole sensibilizzare ulteriormente le istituzioni e il mondo politico perché si adottino misure immediate per porre fine al ‘femminicidio’ e vengano attuate politiche di contrasto ad una cattiva cultura che considera i reati contro le donne quasi dei delitti di minore gravità sociale”.
“Il tema della violenza sulle donne – ha detto il presidente del Consiglio, Onofrio Introna – è una questione cruciale, importante per un Paese democratico. È necessario tenere alta l’allerta per evitare che una inconsapevole assuefazione diventi invece, colpevole indifferenza”.
Ma il tema della violenza sulle donne è strettamente connesso a quello dei diritti negati per il presidente Introna. “Bisogna lavorare per l’inclusione – ha detto – perché i dati sul lavoro delle donne ci rappresentano una condizione ancora inaccettabile. Troppe sono le inoccupate, le disoccupate, quelle sottoposte a mobbing, soprattutto nel nostro Mezzogiorno. Negare il diritto al lavoro è anche questa una violenza inammissibile”.
E sul tema della parità di genere il presidente è ritornato anche per riaffermare l’impegno del Consiglio regionale ad approvare la legge di iniziativa popolare 50/50, doppia preferenza per la parità di genere. Una legge che è all’ordine del giorno del Consiglio regionale del prossimo 27 novembre.
I passaggi successivi, perché questa iniziativa abbia reale applicazione, saranno la modifica della legge elettorale e quella dello Statuto per ridurre i consiglieri a 50. “Passaggi fondamentali per la nostra democrazia – ha detto Introna – da una parta per la garanzia della rappresentanza femminile e dall’altra per la riduzione dei cosiddetti costi della politica”.
Da un rapporto di tutti i Pesi del mondo riuniti a Ginevra nel 2012, sul tema della violazione dei diritti umani, emerge che il “femminicidio” sebbene si manifesti in forme differenti nelle varie geografie, ha assunto proporzioni allarmanti ed è frutto di una cattiva cultura e non può e non deve essere rubricato come atto di violenza di un singolo, marito, fidanzato, convivente, ex.
Questo tema della pena e della tutela giuridica efficace, è stato approfondito dalla consigliera forense Susanna Pisano e dalla presidente della Commissione pari opportunità della Corte d’appello, Angela Tomasicchio.
Alla conferenza stampa hanno partecipato i rappresentanti delle prefetture di Bari e Foggia (Margiotta e Palumbo), che hanno rappresentato la massima disponibilità a collaborare per questo progetto e le rappresentati degli organismi di genere fra cui Annamaria Carbonelli, presidente della Consulta regionale femminile e la consigliera di parità Teresa Zaccaria, che da anni sono impegnate sui temi della rappresentanza femminile “per allontanare forme antiche ma radicate di discriminazione e garantire concretamente alle donne l’accesso e il godimento dei loro diritti fondamentali”.