Bilancio Ue: accordo non c'è. Monti, pronti a votare contro

Mario Monti saluta Jean-Claude Juncker

Ancora in stallo l'importante accordo sul bilancio Ue. Si chiude senza intesa il vertice straordinario di Bruxelles dedicato al bilancio 2014-2020. Lo riferiscono fonti diplomatiche a margine del summit, sottolineando che i 27 hanno fatto proprie le parole di Jean Claude Juncker secondo il quale "non ci sono né vincitori, né vinti". Il vertice, secondo le stesse fonti, ha affidato al presidente del Consiglio Ue Herman Van Rompuy il "mandato" di presentare una nuova bozza di compromesso che sarà discusso in un successivo vertice.

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Prima della ripresa dei lavori del vertice, questa mattina, c'era stata un nuovo giro di bilaterali nel tentativo di avvicinare le posizioni: quello tra il premier italiano Mario Monti ed il presidente del Consiglio Ue, Herman Van Rompuy e quello tra il presidente francese Francois Hollande e Cameron.
La nuova proposta di compromesso sul bilancio pluriennale comunitario 2014-2020, che il presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy ha presentato ai capi di Stato e di governo al vertice Ue di Bruxelles, contiene "segnali di attenzione" nei riguardi delle esigenze italiane, ma giudicarla ora sarebbe ancora "prematuro", la valutazione è in corso.

L'Italia, comunque, non esiterebbe a bocciare la proposta se la giudicasse "significativamente insoddisfacente"; e "non sarebbe un dramma" se questo vertice si concludesse senza un accordo dei Ventisette al primo tentativo, è già successo altre volte. Lo ha sostenuto il capo del governo, Mario Monti, all'uscita dal Consiglio europeo la scorsa notte, dopo la fine della sua prima sessione. Il Consiglio riprenderà oggi a mezzogiorno in sessione plenaria, per dare il tempo alle delegazioni nazionali di esaminare il testo.

"Van Rompuy - ha detto Monti ai cronisti - ha distribuito una nuova proposta, la stiamo valutando, ci sono molti dettagli importanti" da esaminare. "Il volume totale del bilancio - ha notato - resta invariato. L'Italia era tra i paesi favorevoli a lasciarlo invariato, mentre altri paesi volevano ridurlo ulteriormente"."Notiamo - ha sottolineato il premier - segnali di attenzione sul fronte delle politiche di coesione e della politica agricola comune, rispetto alle considerazioni fatte valere dall'Italia. Tuttavia, dare un giudizio adesso sarebbe prematuro".

Quanto alla possibilità che il vertice si chiuda oggi con un accordo, Monti ha osservato: "si può, ma non è detto che ci si riesca e non sarebbe un dramma non riuscirci: questo è un negoziato molto complesso, che avviene ogni sette anni, e credo non sarebbe la prima volta che non si chiuderebbe al primo tentativo. E' una decisione che deve essere presa all'unanimità, quindi occorre che siano d'accordo tutti i paesi", ha ricordato.

"Sicuramente - ha quindi affermato il premier - se l'Italia si ritenesse significativamente insoddisfatta, non esiterebbe a non votare a favore, e quindi a votare contro, così come farebbero anche gli altri paesi. Ma siamo tutti qui - ha sottolineato ancora Monti - per cercare di lavorare a una soluzione che sia accettabile per l'Italia, che sette anni fa non ne uscì certamente bene". Oggi, quindi, ha concluso, "vogliamo recuperare" le posizioni perse.

VAN ROMPUY - ''Sono convinto che un accordo equilibrato e' a portata di mano'', ha detto Van Rompuy esprimendo in apertura del Vertice un certo ottimismo, nonostante le distanze tra le posizioni in campo rese ancora piu' siderali dal 'gelo' della vigilia tra Francia e Germania.

GERMANIA - Le posizioni tra i governi ''sono troppo lontane'', quindi ''non vedo come si possa trovare un accordo'' anche perche' ''Van Rompuy ha poco margine di manovra'', ha invece dichiarato il presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz. L' Eurocamera ''non approvera''' un bilancio che si discosti dal ''livello appropriato che e' quello proposto dalla Commissione'' Ue, ha ribadito Schulz. E le prime dichiarazioni 'a caldo' dei leader non lasciano troppo sperare. Le richieste francesi ''sono state parzialmente ascoltate'' ma ''non sono ancora soddisfatto'': ha detto il presidente francese Francois Hollande, ricordando che il nuovo quadro finanziario deve ottenere obbligatoriamente l'Ok del Parlamento europeo. Hollande ha detto di ritenere ''poco probabile'' un'intesa.

MERKEL - ''Dubito che troveremo un accordo'', ha concordato la cancelliera Angela Merkel. Ma mentre Hollande chiede meno tagli, la Merkel ne chiede di piu'. La cancelliera tedesca e' partita da Bruxelles come era arrivata: dichiarando che sara' probabilmente necessario un nuovo Vertice. ''Avanzeremo un po', ma non credo che si trovera''' il compromesso tra i 27 sulla base dell'ultima proposta Van Rompuy, ha affermato. Scontata l'insoddisfazione del premier britannico David Cameron che, contrario anche al piu' piccolo aumento, ha pre-annunciato da settimane il suo veto. Londra non e' soddisfatta degli 80 miliardi di tagli proposti da van Rompuy e chiede una sforbiciata di almeno cento.

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