ROMA. Si sono incontrati a Roma il 13 novembre, su iniziativa dell’Associazione delle Città d’arte e cultura (CIDAC), alla presenza del segretario generale del Ministero per i Beni e le attività culturali, Antonella Pasqua Recchia, i rappresentanti delle città italiane che si candidano a Capitale europea della cultura 2019 (Aosta, Amalfi, Bari, Bergamo, Brindisi, Caserta, L’Aquila, Mantova, Matera, Perugia e Assisi, Ravenna, Siena, Siracusa e il Sud-Est, Urbino, Venezia e il Nord-Est).
A rappresentare la città di Bari l’assessore al Marketing territoriale Gianluca Paparesta.
L’incontro ha avuto lo scopo di verificare il lavoro che le singole città stanno svolgendo per partecipare al bando che il Mibac pubblicherà nei prossimi giorni. In seguito le città avranno dieci mesi di tempo per predisporre i propri dossier di candidatura.Nei quattro mesi successivi una commissione composta da rappresentanti del Governo italiano e delle istituzioni europee selezionerà un primo gruppo di città tra cui, nel 2014, sarà individuata la Capitale europea della cultura per l’Italia.
La riunione ha evidenziato che l’ampio numero delle città concorrenti, la loro distribuzione su tutta la Penisola, il livello avanzato della progettazione, l’ampio ricorso alle direttive europee per intercettare le risorse previste per il nuovo ciclo della programmazione 2014/2020, consente di affermare che, accanto al processo competitivo, si sta predisponendo un vero e proprio programma per Italia 2019.
Le città candidate, che per regolamento dell’Unione Europea devono impegnarsi a realizzare i propri progetti anche nel caso non fossero scelte come capitale, possono offrire al Paese intero progetti e idee per disegnare un nuovo futuro per l’Italia che faccia perno sulla cultura come possibile modello di rilancio dell’economia e dell’industria nazionale.
Dunque una competizione che si fa virtuosa e che può essere un segnale della maturità di un Paese che non sempre gode di apprezzamenti in sede europea. Il segretario generale del Mibac ha espresso vivo apprezzamento per l’iniziativa dichiarando ampia disponibilità ad accompagnare il processo avviato dalle città.
Al termine della riunione è stato approvato un breve documento che illustra i temi e i caratteri del Progetto Italia 2019.
A rappresentare la città di Bari l’assessore al Marketing territoriale Gianluca Paparesta.
L’incontro ha avuto lo scopo di verificare il lavoro che le singole città stanno svolgendo per partecipare al bando che il Mibac pubblicherà nei prossimi giorni. In seguito le città avranno dieci mesi di tempo per predisporre i propri dossier di candidatura.Nei quattro mesi successivi una commissione composta da rappresentanti del Governo italiano e delle istituzioni europee selezionerà un primo gruppo di città tra cui, nel 2014, sarà individuata la Capitale europea della cultura per l’Italia.
La riunione ha evidenziato che l’ampio numero delle città concorrenti, la loro distribuzione su tutta la Penisola, il livello avanzato della progettazione, l’ampio ricorso alle direttive europee per intercettare le risorse previste per il nuovo ciclo della programmazione 2014/2020, consente di affermare che, accanto al processo competitivo, si sta predisponendo un vero e proprio programma per Italia 2019.
Le città candidate, che per regolamento dell’Unione Europea devono impegnarsi a realizzare i propri progetti anche nel caso non fossero scelte come capitale, possono offrire al Paese intero progetti e idee per disegnare un nuovo futuro per l’Italia che faccia perno sulla cultura come possibile modello di rilancio dell’economia e dell’industria nazionale.
Dunque una competizione che si fa virtuosa e che può essere un segnale della maturità di un Paese che non sempre gode di apprezzamenti in sede europea. Il segretario generale del Mibac ha espresso vivo apprezzamento per l’iniziativa dichiarando ampia disponibilità ad accompagnare il processo avviato dalle città.
Al termine della riunione è stato approvato un breve documento che illustra i temi e i caratteri del Progetto Italia 2019.