MILANO.
Nel tribunale di Milano è arrivata Belén Rodriguez. E' seduta su una panca, borsa sulle ginocchia e cellulare in mano.
Finge di smanettare per non dare la soddisfazione ai fotografi e giornalisti che la tempestano di domande e di scatti. «Questo è un dovere civile, sono stata chiamata e sono venuta a testimoniare», dichiara soltanto. Si innervosisce, si copre il volto, si allontana. Poi torna col sorriso di sempre.
E' arrivato il suo momento. Viene invitata da un carabiniere a entrare nell'aula dove si sta celebrando il processo Ruby. E' stata citata in alcune intercettazioni dell'inchiesta che ha interessato Silvio Berlusconi per concussione e prostituzione minorile. Alcuni la danno come abitué delle ville dell'ex premier. Lei si siede, giura di dire la verità e risponde: «Non sono mai stata ad Arcore. Non ho mai visto Ruby». E' finita. La showgirl argentina saluta tutti e se ne va.
Nel giro di poche ore testimoniano Daniela Santanché, il giornalista Carlo Rossella e la presidente del tribunale dei minori di Milano Monica Frediani. Anche la parlamentare del Pdl giura di non aver mai visto ragazze ad Arcore, tantomeno di aver mai frequentato Ruby.
«Ho frequentato la casa di Berlusconi sia per riunioni politiche che per pranzi conviviali», spiega. «Non ho mai visto giovani ragazze nel corso degli incontri di Berlusconi. E' questa la forza della verità che deve uscire dal processo».
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